Roma, 07 mar – (Nova) – Dopo 23 anni dai primi reclutamenti di donne nelle Forze armate, “il processo di inclusione della componente femminile si puo’ considerare completo e concluso dal punto di vista normativo e descrittivo”, ma, a livello sostanziale, la conciliazione tra carriera militare e genitorialita’ spetta alla politica. Lo ha detto il sottosegretario di Stato alla Difesa con delega alle Pari opportunita’, Isabella Rauti. “Nell’amministrazione della Difesa”, ha fatto notare Rauti, “gia’ dieci anni prima del reclutamento delle donne, c’erano gia’ molte donne nel settore civile, una grande risorsa per l’intero dicastero”.
Successivamente, ha aggiunto il sottosegretario, “l’attivismo e la promozione delle pari opportunita’ sono state la traccia seguita dall’organizzazione militare”, come ad esempio nel caso del “consiglio interforze sulla prospettiva di genere”. Secondo Rauti, “oggi nelle forze armate le donne sono ammesse in tutte le categorie e in tutti i ruoli e questo e’ un esempio di raggiunta e completa parita’”. (segue) (Res)
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