(Adnkronos) – Per il sottosegretario alla Difesa va ricordato pure come “siamo in un momento di instabilità crescente, ‘pervasiva’ come dicono gli analisti, con minacce ibride e multidominio, oggi quindi si richiedono scelte strategiche, serve piuttosto dotarsi di competenze alte, e serve professionalizzare ancor di più le forze armate” e questo non si ottiene di “certo facendo fare sei mesi obbligatori di servizio militare ai giovani”.
“Noi -ricorda RAUTI- stiamo reclutando professionisti, persone con formazione adeguata sulle nuove teconologie, con profili adeguati per settore spazio e cyber, e anche per i domini sottomarini, per cavi e gasdotti, ma anche per le sfide in ambito cognitivo”. “Andiamo verso l’integrazione delle interforze militari, ci stiamo occupando della Difesa europea, abbiamo avviato la riconfigurazione dello strumento militare, abbiamo dato vita a bandi per reclutare alta specializzazione, cercando di rendere il ‘mondo militare’ più attrattivo, anche per questo la proposta non risponde alle reali esigenze della Difesa, al di là delle intenzioni”, che posso capire. Anche l’impiego ‘civile’ rischia di rappresentare una sovrapposizione superflua: “E’ certo una bellissima idea quella di impegnare i giovani sul civile, ma già esistono associazioni e anche quelle combattentistiche d’arma, che prevedono che i soci aggregati possano svolgere attività anche di tipo civile”.
(Sai/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
22-MAG-24 17:28
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