(AGENPARL) – Roma, 26 set – “Non sono affatto soddisfatta di questo stravolgimento italiano che di fatto non crea nuovi diritti per le famiglie, ma abolisce l’obbligo del cognome paterno per i figli, lasciando totale libertà di scelta ai genitori . La proposta di legge approvata alla Camera avrà come risultato quello di cancellare qualsiasi identità e continuità delle radici familiari, mentre l’obiettivo doveva essere quello – come richiesto dall’Europa – di garantire un diritto in più, quello al nome materno”. Così in una nota Isabella Rauti, presidente della Onlus HOW, Hands Off Women ed esperta di politiche in materia di pari opportunità. “E’ una libertà senza regole. La Corte europea dei diritti dell’uomo – puntualizza – aveva infatti chiesto all’Italia di adeguarsi consentendo anche la trasmissione del cognome materno, ma il nostro Parlamento è andato oltre lasciando un’assoluta arbitrarietà di scelta che consente di cancellare le identità genitoriali. Infatti non si dà solo la possibilità di aggiungere il cognome materno a quello paterno ma di decidere, anche in futuro, se mantenere esclusivamente uno dei due o dare ai figli degli stessi genitori, cognomi diversi”. “Ogni taglio delle radici favorisce una spinta alla deresponsabilizzazione e questa proposta di Legge lo è. Non è un caso che la trasmissione del cognome concorra alla formazione dell’identità personale e a rafforzare l’ereditarietà morale. Si vuole cancellare quindi anche il concetto simbolico e spirituale di ereditarietà, quello che concorre alla formazione dell’identità personale e rafforza la gioia di essere continuati. Lo stesso ragionamento penso che valga per l’introduzione di genitore A e genitore B sui documenti scolastici: si tende a creare un genere sempre più indistinto – conclude Rauti – una sorta di terzo genere, in cui le identità non siano nè forti né percettibili”.
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