(AGENPARL) – Roma, 02 nov – “La manifestazione di solidarietà per il Tibet, promossa oggi dalla Comunità tibetana in Italia e dall’Associazione Italia Tibet, a cui partecipera nno gli Intergruppi per il Tibet alla Camera dei Deputati e al Consiglio regionale del Lazio, vuole ricordare al mondo la sanguinosa occupazione cinese del Tibet ed il martirio di 10 monaci che si sono dati fuoco per denunciare, nel modo più estremo, la violazione dei diritti umani, gli arresti e le detenzioni, le torture e gli aborti forzati”. Lo dichiarano in una nota congiunta i Consiglieri regionali Berardo e Rauti, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’Intergruppo per il Tibet al Consiglio regionale.
“Nell’epoca della globalizzazione dovremmo globalizzare i diritti umani e civili prima che i mercati e la comunità internazionale dovrebbe affrontare la questione tibetana e chiedere al Governo cinese il ritiro delle truppe e della polizia” ed “Il Vertice G20 di Cannes – proseguono Berardo e Rauti – con la partecipazione del Presidente cinese potrebbe rappresentare un’occasione per riaprire il dialogo internazio nale e per indurre la Cina a considerare il Tibet come interlocutore politico”.
“Non possiamo dimenticare che l’occupazione cinese del Tibet ha prodotto nei decenni – e continua a produrre – una sistematica violazione dei diritti fondamentali ed una sradicazione delle identità culturali e religiose di questo popolo; il 33% dei bambini e delle bambine in Tibet è escluso dal diritto all’istruzion e e la lingua locale cancellata; mentre aumenta il numero dei prigionieri politici, di cui il 30% sono donne e per la maggioranza si tratta di monache. In Tibet – concludono i consiglieri Berardo e Rauti – ogni norma di diritto internazionale viene calpestata quotidianamente ed ogni tibetano privato delle libertà individuali”.
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