Percorso:

AGI – IN = Interviste e interventi (4) = Rauti (FdI): “Se ci convincono votiamo il decreto”

(AGI) – Roma, 4 mar. – RAUTI (FDI): “SE CI CONVINCONO VOTIAMO IL DECRETO”
“Fin dall’inizio abbiamo dato al governo la nostra disponibilita’ a collaborare, chiedendo in cambio chiarezza e trasparenza. Non facciamo polemiche ma siamo molto fermi. Se ci sono critiche da fare, le facciamo poi, se il decreto conterra’ misure valide, lo sosterremo”. Lo afferma Isabella Rauti, vicepresidente del gruppo di Fratelli d’Italia al Senato, secondo la quale, comunque una cosa deve essere chiara ed e’ che “il governo non si approfitti di questo momento drammatico per prolungare artificialmente la propria esistenza” e “non sfrutti l’emergenza” pro domo sua. “Per noi viene prima l’Italia, poi il partito” chiarisce a scanso di equivoci interpretativi. E aggiunge: “Se il decreto conterra’ misure efficaci e stringenti frutto anche dell’accoglimento di proposte valide, lo voteremo. Ma non possiamo certo dirlo a priori”. (Intervista al Corriere della Sera)
– BAGNAI (LEGA), IN DISACCORDO SUL METODO SEGUITO DAL GOVERNO “Il momento e’ ora. Le scelte che si prenderanno incideranno sul futuro e rischiamo cicatrici che ci metteranno molto tempo a rimarginarsi”. Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera Alberto Bagnai, economista di punta della Lega, che ieri ha partecipato al tavolo a cui Matteo Salvini ha invitato le associazioni economiche. Secondo Bagnai, e’ necessario quel che molti imprenditori chiamano “Piano Marshall”, ma anche qualcosa di piu’ come ad esempio “la sospensione dei pagamenti fiscali e previdenziali”, ma “non per due mesi, per poi dare tutto insieme quel che magari non si e’ incassato” avvisa, bensi’ prolungando “il periodo di esenzione fino a dicembre e poi rateazione del dovuto”. E’ una ricetta di cui Bagnai e’ consapevole che “avra’ un costo per lo Stato” ma i costi a carico dello Stato, aggiunge l’economista leghista, “saranno salati anche nel caso di un intervento inadeguato ora”. Poi Bagnai chiosa: “Finora ci e’ stato detto che il deficit e’ il male assoluto. Poi arriva un evento esterno, la cui drammaticita’ nessuno nega, e si sforano i vincoli?
Il deficit serve? Forse si poteva evitare tanta disoccupazione” aggiunge dicendo che “gli imprenditori oggi si aspettano segnali forti” e di riservarsi “di dire se non siamo d’accordo sul metodo”, per esempio, di votare o meno gli interventi da 3,6 miliardi decisi dal governo. (Intervista al Corriere della Sera)
(AGI)Mot (Segue)
040941 MAR 20
NNN

Questa voce è stata pubblicata in Lanci di agenzia.