(AGI) – Roma, 25 dic. – Si e’ conclusa la visita di due giorni in Kosovo del sottosegretario di Stato alla Difesa, Isabella Rauti, che ha trascorso la Vigilia e il giorno di Natale insieme al contingente italiano, portando il saluto e gli auguri della Difesa e del governo ai militari impegnati durante le festivita’.
Dopo la tappa di ieri a Pristina, oggi Rauti si e’ trasferita a Camp Villaggio Italia di Pec, dove ha incontrato i militari italiani del Regional Command West (RC-W), l’unita’ di KFOR composta in prevalenza dai Bersaglieri dell’11 Reggimento, insieme agli uomini e le donne che compongono le Operational Reserve Forces (ORF) della Nato, appartenenti in larga parte al 186 Reggimento paracadutisti ‘Folgore’. All’arrivo a Pec, dopo il saluto alle Bandiere di guerra dei due reggimenti dell’Esercito, il sottosegretario ha partecipato alla Messa di Natale celebrata da Monsignor Santo Marciano’. Rauti ha poi salutato il personale schierato, sottolineando che “le nostre missioni di stabilita’ sono sempre piu’ importanti ed apprezzate. Costruiamo la pace ovunque arriviamo, e lo facciamo purtroppo in un momento particolare, in cui soffiano venti di guerra, come il conflitto in Ucraina che si protrae da quasi due anni, quello gravissimo in Medio Oriente e la recente crisi nel Mar Rosso che minaccia le rotte mercantili italiane”. “L’Italia e’ in Kosovo – ha proseguito Rauti – ininterrottamente dal 1999 con i suoi contingenti e attualmente siamo il Paese maggior contributore numerico della missione KFOR della Nato. Siamo qui per garantire stabilita’ e sicurezza in un quadrante geopolitico strategico e il governo italiano ribadisce l’importanza dell’integrazione dell’area dei Balcani Occidentali nell’Unione Europea e sostiene con convinzione il processo di allargamento che preferiamo chiamare di riunificazione dell’Europa. Ed e’ in questa prospettiva che l’Italia continua a favorire il dialogo necessario tra Belgrado e Pristina, facilitato dall’Unione Europea, un dialogo che e’ l’unico “canale possibile per la risoluzione delle tensioni e delle contrapposizioni”, ha affermato Rauti.
“Non puo’ esserci dialogo senza la normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo – ha continuato – ed i nostri militari aiutano a mantenere aperto questo dialogo, assicurando una presenza visibile sul terreno, con una postura e un approccio apprezzati dalle istituzioni in Kosovo e dai rappresentanti delle diverse etnie e religioni, e anche fortemente apprezzati dalle organizzazioni internazionali e dalla popolazione civile, per i nostri progetti di cooperazione civile-militare nei campi dell’istruzione giovanile, della promozione dei diritti umani e dei diritti delle donne”. Il sottosegretario ha ricordato che l’Italia ha incrementato di recente il suo impegno militare in Kosovo, schierando le forze di riserva operativa, una presenza aggiuntiva per incrementare la capacita’ di intervento e la flessibilita’ della missione KFOR. (AGI)com/Cnt
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