(AGI) – Roma, 10 mag. – “Nel difficile compito di spulciare tra le 300 pagine del Pnrr, ci si rende subito conto che non solo nessuna delle 6 missioni e’ dedicata, come invece richiesto da Fratelli d’Italia, alla famiglia e alla natalita’ ma anche che questi temi sono stati frantumati in piu’ parti, con scarsa considerazione, pochi investimenti e nessuna efficacia di riforma”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, responsabile del Dipartimento Pari Opportunita’, Famiglia e Valori non negoziabili.
“Solo qualche esempio: la famiglia e’ richiamata nella missione 5 alla componente 2 (M5C2), nel REACT e nel ‘Fondo Complementare’ ma la somma e’ infelice e manca una visione di prospettiva. Ancora piu’ grave ed evidente e’ la scomparsa di un ‘piano asili nido’ dedicato, perche’ le risorse di 4,6 miliardi (Missione 4, componente 1 M4C1) comprendono anche ‘le scuole dell’infanzia e i servizi di educazione e cura per la prima infanzia’”, spiega. “Tutto cio’ significa che i nuovi posti negli asili nido non saranno piu’ di 228000 ovvero, circa tra l’8 e il 10 per cento in meno rispettivamente all’obiettivo indicato dall’Unione Europea ed alla media europea”, sottolinea Rauti.
“Inoltre, la questione denatalita’ viene fotografata, senza pathos, secondo i drammatici dati Istat ma non viene affrontata, demandando tutto all’eterno ‘progetto di riforma del Family Act’, una specie di fantasma programmatico di cui si parla da oltre un anno, poi approvato in Consiglio dei ministri (giugno 2020) e di cui siamo ancora in attesa”, osserva.
“Ma il ruolo di convitato di pietra spetta sicuramente alla misura dell’assegno unico universale per i figli, contenuto anch’esso nel ‘Family Act’ ma approvato all’unanimita’ e in via definitiva al Senato nel marzo scorso, con decorrenza dal 1 luglio 2021. Peccato, pero’, che manchino i decreti attuativi del disegno di legge (n 46/2021) e la definizione del ‘quantum’ ed, infatti, e’ stato appena reso noto che a luglio le famiglie non lo riceveranno. E se questo non bastasse il ‘Family Act’ e lo stesso Assegno Unico universale per i figli sono inseriti nelle ‘Riforme di accompagnamento al Piano’, quando si faranno”, prosegue.
“Se, infine, si volessero rintracciare temi come ‘politiche per le donne’ e piu’ in generale l’occupazione femminile, bisognerebbe cercarli faticosamente un po’ qua e un po’ la, e all’interno delle ‘priorita’ trasversali’ degli obiettivi generali che, a dispetto della suggestione che la definizione potrebbe generare, non significa maggiore importanza ma piuttosto marginalizzazione. Insomma, siamo dinanzi a una mancanza di coraggio e di volonta’ politica nel voler dare centralita’ ad una vexata quaestio a cui la pandemia ha aggiunto nuove criticita’”, conclude. (AGI)Mao
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