Abbiamo da poco celebrato la ricorrenza dei sessant’anni delle nostre Frecce Tricolore e ci piace ricordarne il valore oltre che la storia. Era il 1° marzo 1961 quando i primi sei velivoli F-86E “Sabre”, provenienti da Grosseto, sede – allora – della 4° aerobrigata (oggi 4°Stormo), tagliavano i cieli del Friuli Venezia Giulia – con la livrea della pattuglia del “Cavallino Rampante” – per arrivare alla base aerea di Rivolto in provincia di Udine. In questa data comunemente si identifica la nascita della prima cellula dell’Unità Speciale Acrobatica, il nucleo originario delle future Frecce Tricolori. Della nascita delle nostre Frecce ne abbiamo già accennato in questa Rubrica, nell’articolo dedicato ai “Diavoli Rossi” ed alla storia dell’attuale 6° Stormo Caccia Bombardieri. E l’intreccio va raccontato: il 6° Stormo venne costituito – con le aliquote di personale proveniente dal 1°,2°,3°,4° e 5° Stormo – nel 1936 a Campoformido (UD); sciolto durante la guerra, il 6° è stato ricostituito nel 1951, trasformato in Aerobrigata per un periodo, per poi tornare ad essere il 6° Stormo.
Nel 1951 lo Stormo si trasferisce all’aeroporto di Ghedi, che diventa la sede permanente del reparto e base d’eccellenza per l’Aeronautica italiana; la storia del 6° si lega con quella dei “Diavoli Rossi” del 154° Gruppo di volo, caratterizzati dal noto simbolo del diavolo impugnante un tridente. Nel 1958 i “Diavoli Rossi” passarono a pattuglia acrobatica ufficiale, fino al 1961 quando lo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare decise di costituire la Pattuglia Acrobatica Nazionale (P.A.N.), composta da piloti provenienti da tutti i reparti dell’Aeronautica Militare ed è cosi che nacquero le nostre amate “Frecce Tricolori”. Da allora ad oggi – da sessant’anni appunto – le Frecce Tricolori hanno rappresentato e continuano a rappresentare con orgoglio l’intera Aeronautica Militare, le Forze Armate e l’Italia tutta. L’estrema professionalità degli uomini e la sofisticata tecnologia dei velivoli hanno permesso alla Pattuglia Acrobatica Nazionale di sfrecciare nei cieli e di esibirsi il circa 50 Paesi nel mondo, portando ovunque i colori ed il simbolo della nostra bandiera. Negli eventi più significativi e spettacolari, all’estero e nel nostro Paese, il nostro Tricolore ha colorato lo spazio aereo e le “Frecce” nell’immaginario collettivo evocano il simbolo dell’italianità e suscitano emozione e senso di appartenenza. “Esse sintetizzano – per usare le parole del Capo di Stato Maggiore dell’Aereonautica Militare – tutto quello che è tecnologia, passione, capacità. Competenza e professionalità che l’Italia è in grado di esportare e portare nel mondo” e sono l’espressione – aggiungiamo – dell’elevata capacità raggiunta dalla nostra industria nazionale e dal cosiddetto Sistema Paese. La storia della Pattuglia Acrobatica non è la storia di singoli militari – piloti uomini e donne – ma è da sempre il racconto infinito della forza e della capacità di fare squadra nel volo e mantenere lo spirito di unità anche a terra, tra tutti coloro che lavorano, con competenza e passione, in team per raggiungere gli stessi obiettivi. La Formazione della Pattuglia Acrobatica è composta da 10 velivoli, 9 più quello del solista, con piloti selezionati, provenienti dai reparti operativi di volo dell’Aereonautica Militare; ma alla formazione in cielo idealmente appartiene anche il personale specialistico che non vola e che si adopera per la manutenzione di questi gioielli della tecnologia aerea.
I voli acrobatici hanno costituito l’essenza della caccia militare ed il loro impiego ha inciso notevolmente nella storia dei combattimenti aerei; la tradizione acrobatica che arriva fino ai giorni nostri ci ha reso celebri nel mondo ed ha fortemente caratterizzato la nostra identità nazionale e, oltre l’aspetto suggestivo della spettacolarità c’è e resta quello simbolico e valoriale.
Ed è proprio questa portata simbolica che sfreccia, ed emoziona, nei cieli della città di Roma il 2 giugno , giorno della Festa della Repubblica, evocando e rinnovando il sentimento di appartenenza nazionale; lo stesso che ha animato l’iniziativa dell’Aereonautica Militare, l’ “Abbraccio tricolore” di fine maggio 2020, cinque giorni nei quali la Pattuglia Acrobatica Nazionale ha sorvolato 21 città toccando tutte le regioni italiane, il giro sull’Italia colpita dalla pandemia in segno di solidarietà e di speranza.
Isabella Rauti
Pagina 21 da Airpress 120
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