Si è svolta – dal 3 al 27 maggio scorso – “Mare Aperto” (MA22), la più grande esercitazione internazionale che la Marina Militare effettua con il contributo delle altre Forze Armate. L’attività addestrativa è stata diretta dal Comando in Capo della Squadra Navale, imbarcato su Nave Cavour, ed ha coinvolto gli Staff della Brigata Marina San Marco e delle diverse Divisioni Navali che costituiscono “l’architettura” operativa della Marina. L’Esercitazione ha interessato sette nazioni membro della NATO ed impiegato, complessivamente, oltre 4000 unità e più di 65 componenti specialistiche aeree, subacquee ed anfibie; oltre alle navi ed ai sommergibili, sono stati coinvolti velivoli ed elicotteri dell’Aeronautica Militare, tra i quali anche i caccia Eurofighter, F35B STOVL ed assetti di comando e controllo CAEW G550. Tra gli obiettivi dell’esercitazione, infatti, anche quello dello sviluppo capacitivo del nuovo velivolo di quinta generazione F35B, per raggiungere nel 2024 “l’Initial Operational Capability” (IOC), requisito fondamentale per il processo di integrazione con le altre Forze Armate e con le Marine estere. I mezzi sono stati impegnati nelle acque tra il Mar Adriatico, lo Ionio, il Tirreno e il Canale di Sicilia; le attività hanno interessato anche i territori marittimi circostanti grazie alle capacità di proiezione su terra della componente anfibia imbarcata; e le simulazioni di sbarchi hanno impegnato – come in ogni edizione – anche l’area del poligono permanente di Capo Teulada in Sardegna.
“Mare Aperto” è considerato il maggior evento addestrativo della Marina Militare perché impegna tutte le forze e le unità coinvolte nella sfida del dominio marittimo, i cui contesti sono sempre più ampi ed intrecciati agli scenari degli altri domini tradizionali, aereo e terrestre, nonché ai nuovi domini dello spazio e della cyber-security. L’approccio addestrativo si basa sul concetto di “Multi-Domain Operations” (MDO) e le simulazioni di scenari realistici e strategici, puntano a verificare diversificate capacità di reazione e di intervento (antiaereo, antinave e antisommergibile); ed allo svolgimento di attività multidisciplinari: da quelle anfibie, idrografiche, di cacciamine alla prevenzione ed al contrasto di traffici illeciti; nonché al controllo del traffico mercantile ed alla lotta contro minacce convenzionali e asimmetriche.
Per diffondere la cultura marittima la Marina Militare da oltre un decennio stipula accordi con le realtà accademiche e, come nelle precedenti edizioni, all’esercitazione “Mare Aperto 2022” hanno partecipato studenti e docenti universitari; quest’anno sono stati imbarcati 42 studenti di 11 diversi atenei italiani; l’università degli studi di Bari, l’università di Genova, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (LUISS) di Roma, l’università per gli stranieri di Siena, l’università Sant’Anna di Pisa, l’università Federico II di Napoli, l’università di Trieste, l’università La Sapienza di Roma, l’università Ca’ Foscari di Venezia, l’università degli studi Alma Mater Studiorum di Bologna e l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Hanno preso parte all’esercitazione anche la Confederazione degli Armatori (Confitarma), il Centro di Geopolitica e Strategia Marittima (CESMAR), le Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana ed appartenenti al Sovrano Ordine di Malta.
Gli scenari addestrativi e le simulazioni dell’esercitazione internazionale ed interforze “Mare Aperto” rispondono all’approccio multidisciplinare ed alle esigenze di comando integrato di operazioni multidominio, con la finalità di testare le capacità di risposta di forza avanzata, di componenti marittime, aeree, terrestri, anfibie e da sbarco. Come la realtà sempre più richiede.
Pagina 46 da Airpress n 134
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