Non tutti sanno che c’è un Contingente italiano a difesa dei confini delle Repubbliche Baltiche.
Ma andiamo per ordine. Nel Summit dei Capi di Governo della NATO, a Varsavia l’ 8 e il 9 luglio 2016, si decise di schierare quattro Multinational Battlegroups – ad integrazione delle forze di difesa delle nazioni ospitanti (HN) – in Lettonia, Lituania, Estonia ed in Polonia, per rafforzare la postura difensiva dell’Alleanza in Europa.
Nel corso del Vertice è stato stabilito di dispiegare, dall’inizio del 2017, Forze NATO per presidiare – così come richiesto dai Paesi del Blocco dell’Est – le frontiere esterne con la Russia ed i confini delle Repubbliche baltiche e della Polonia orientale. Due Brigate multinazionali NATO sono stata previste anche per la Romania e la Bulgaria.
Il Comando della presenza militare è a rotazione: Canada, Germania, Regno Unito, Stati Uniti e le framework Nation sono dispiegate, rispettivamente, in Lettonia; in Lituania; in Estonia e gli USA in Polonia. Si tratta della Missione NATO “Enhanced Forward Presence” (eFP) dell’Operazione “Baltic Guardian”, con il compito di deterrenza nei confronti di eventuali aggressori e di difesa del territorio dell’Alleanza e di sicurezza del confine orientale.
L’Italia é fra i 18 Paesi contributori con il suo contingente schierato in Lettonia, nella base militare di Adazi a 23 Km ad est di Riga ed a 300 Km dal confine russo.
La base militare di Adazi, che in passato é stata un’importante area operativa sovietica, ospita il nostro Contingente insieme all’Albania, alla Repubblica Ceca, alla Polonia, alla Slovacchia, alla Slovenia ed alla Spagna e siamo arrivati alla quarta rotazione semestrale; il 9 Reggimento Fanteria é stato il primo (giugno 2017), poi il 5 RGT Alpini, seguito dal 7 RGT Bersaglieri e, dal 1 dicembre 2018, il 9 Reggimento Alpini. Il quarto Contingente italiano ora schierato conta 160 unitá (158 dell’Esercito Italiano e 2 del Corpo dei Carabinieri), di cui 52 forniscono supporto logistico, amministrativo e sanitario e 108 (Compagnia di Fanteria media) costituiscono l’Unitá di manovra; il complesso minore di fanteria alpina effettua attivitá addestrative congiunte con le forze NATO nell’area, contribuendo alla cosiddetta solidità difensiva dell’Alleanza e consolidando l’integrazione multinazionale e l’interoperabilitá di mezzi e procedure.
Il nostro Contingente, inoltre, é impegnato in attivitá non militari, ovvero in compiti “Outreach” con la popolazione locale (iniziative sociali, eventi nelle scuole, cerimonie), che rafforzano, nella percezione collettiva, la credibilità e l’affidabilità dei nostri militari presenti sul territorio.
Si tratta di una missione internazionale importante e delicata, di deterrenza e difesa in uno scenario di interesse crescente; le Repubbliche Baltiche – infatti – giocano un ruolo sempre più strategico negli equilibri geopolitici europei e nella “dialettica” tra l’Europa e la Russia. Le cosiddette “B3 o Baltic three” si affacciano sul Mar Baltico che – mutuando un’espressione utilizzata per il Mar Mediterraneo- potremmo definire “un continente liquido”, teatro di azioni militari, di incontro, di confronto ma anche di tensioni politiche tra il blocco occidentale e la Russia. Ed “area” dove si gioca anche il rinnovato protagonismo della Svezia.
Dopo la crisi ucraina e l’annessione della Crimea, l’area baltica è ancora più nevralgica per gli equilibri e la sicurezza europei.Un osservatorio privilegiato insomma, per seguire le nuove tendenze filo-europee delle Repubbliche, sempre più desiderose di liberarsi dalla storia di dipendenza politica da Mosca nonché di sciogliere i nodi economici con la Russia, ed aprirsi a nuovi mercati.
Pagina 13 da Airpress N 97
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