Il cielo, sopra il Salone internazionale dell’Aereonautica e dello Spazio di Parigi (Le Bourget Parc des Expositions), è squarciato dal rumore assordante e bellissimo delle esibizioni acrobatiche aeree ed interrotto dalla scia da loro disegnata ma è l’esposizione statica che ti dà costantemente la netta sensazione di essere… in volo! Infatti, questa 53esima Edizione dell’International Air Show – appuntamento fieristico che si tiene ogni due anni e che rappresenta una delle più importanti manifestazioni a livello internazionale nell’ambito dell’industria della Difesa – non ha risparmiato sorprese e suggestioni sia ai visitatori professionali che al pubblico. Come, in mostra statica, la presentazione del nuovo drone, l’ultimo ingresso nella famiglia “Falco”; l’Elicottero a pilotaggio remoto Awhero (con il radar ultraleggero il Gabbiano installato a bordo); i sistemi elettronici di allerta di ultima generazione, il Multi-Aperture Infra-Red (MAIR) e il Radar Grifo per l’M-346FA (Fighter Attack); dagli aerei agli elicotteri (menzione specifica per l’AW139 e l’AW169M e l’approccio “Dual Use”), dai satelliti ai missili, ogni azienda di settore ha esposto i suoi prodotti più sofisticati, i suoi servizi più innovati e le sue tecnologie più avanzate e d’eccellenza. Il Salone, infatti, che nasce nel 1909, rappresenta il livello di aggiornamento raggiunto nelle principali tendenze della ricerca e dello sviluppo del settore aeronautico e nell’industria aereospaziale, sia dalle imprese italiane che da quelle straniere.
Il Salone dell’Aviazione, che si è svolto dal 17 al 23 giugno scorsi e che ha riunito 2462 espositori, ha avuto tra i suoi protagonisti Leonardo, MBDA, Boeing, Lockheed Martin, Airbus (che festeggia i suoi 50 anni di attività) e tanti altri attori e stakeholder; ed è stata l’occasione per riaffermare l’importanza strategica rivestita dal settore, sia in ambito militare che in relazione agli ambiti civili, e ha offerto l’opportunità concreta per approfondire e riflettere su programmi e progetti, dagli F35 ai CAMM-ER, passando attraverso il programma spaziale italiano di osservazione della Terra (satellite COSMO-Sky Med di seconda generazione) e tanto altro ancora.
A Le Bourget, la nostra Aeronautica militare e Leonardo hanno presentato, inoltre, la IFTS, International Flight Training School, nuova scuola di volo internazionale per i “Top Gun” di diversi Paesi; gli allievi seguiranno l’iter addestrativo presso il 61esimo Stormo con il progressivo impiego, dal 2020, del nuovo jet M-345. Con la “famiglia” 345 e 346, si coprirà una formazione completa e sofisticata e l’International Flight Training School rappresenterà un punto di riferimento al livello mondiale per l’addestramento avanzato dei piloti di diverse Forze aeree; il nuovo sistema di addestramento integrato, conta anche sulla commistione “reale-virtuale” per creare scenari complessi, interfacciando aerei in volo con simulatori a terra.
Una cosa è certa: quando “scendi” da Le Bourget sei sempre più consapevole che il settore aereospaziale rappresenta un’eccellenza ed un comparto strategico per l’industria e la ricerca italiana ed internazionale e che si tratta di un settore decisivo non solo per l’indotto occupazionale ma anche per garantire sicurezza e stabilità geopolitica. E le Imprese italiane di settore meritano più attenzione, maggiori investimenti per la ricerca ed il sostegno della politica, per restare competitive nei mercati internazionali e per rispondere con progetti strategici alle minacce crescenti anche nei “cieli globali”.
Isabella Rauti
Pagine da Airpress_N_102
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