Percorso:

ANSA – Difesa: Rauti (FdI), disparità su contributi alle associazioni

(ANSA) – ROMA, 04 MAG – “Nel giorno in cui ricorre il 161° anniversario della costituzione dell’Esercito italiano e sono in corso le celebrazioni, la commissione Difesa del Senato approva a maggioranza l’Atto di Governo (AG380) relativo al decreto di riparto dei ‘Contributi ad associazioni combattentistiche e d’arma per l’esercizio finanziario 2022’. Fratelli d’Italia ha espresso il suo voto contrario per protesta sulla base di alcune criticità, già rilevate negli anni scorsi e che si sono riproposte tal quali, relativamente ai criteri di riparto utilizzati”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, capogruppo nella Commissione Difesa.
“In attesa del nuovo regolamento -prosegue- che dovrebbe entrare in vigore nel 2023, per l’anno in corso si registrano le stesse disparità di trattamento ed evidenti iniquità nell’assegnazione delle risorse tra le diverse associazioni beneficiarie; e in particolare quelle penalizzate sono, ancora una volta, le associazioni d’Arma”.
“Dal 2019 lo schema di riparto resta invariato, con un importo complessivo di euro 1.702.918 di cui, ancora una volta, un milione va alle Associazioni combattentistiche e partigiane ed il restante 702.918 a quelle d’Arma, di categoria e di specialità”, precisa Rauti.
“FdI continua a chiedere l’assunzione di criteri chiari come il monitoraggio sui progetti presentati e sull’impiego delle risorse; la puntualità e la trasparenza sulla rendicontazione; il numero degli iscritti e la coerenza delle attività svolte rispetto alle finalità istitutive del Fondo. E propone, inoltre, che nel Regolamento sulla concessione dei contributi – la cui entrata in vigore non può essere ulteriormente rinviata – si adotti un principio di equiparazione tra i fondi destinati alle Associazioni combattentistiche e quelli per le Associazioni d’Arma;, nonché l’estensione anche alle associazioni combattentistiche della norma – già prevista per quelle d’Arma – sulla estraneità a competizioni politiche, alle partecipazioni ed al sostegno di movimenti politici. Solo l’adozione di tali criteri può mettere fine alle sperequazioni economiche perpetuate negli anni ed evitare la discriminazione tra ‘figli’ e ‘figliastri'”, conclude. (ANSA).
I01-DU
04-MAG-22 16:21 NNN

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