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ANSA – Intervista/ Ruby: I. Rauti, da domani torniamo a riflettere

Serve un tavolo bipartisan; l’urlo? ‘Un po’ totalitario’
di Agnese Malatesta

(ANSA) – ROMA, 13 FEB – ” L’antiberlusconismo allontana le  soluzioni di problemi delle donne italiane” che sono reali e che attendono risposte concrete. E visto che ”non c’è un pensiero unico” femminile né ”un gregge non pensante, come donna rivendico oggi il diritto di stare altrove ed altrimenti”. E’ così che Isabella Rauti parla delle piazze (”di cui ho rispetto”) che oggi accolgono le donne sotto lo slogan ‘se non ora quando’.
Rauti, consigliera Pdl alla Regione Lazio e nota personalità nel mondo femminile per la militanza vissuta per i diritti delle donne e per aver ricoperto ruoli istituzionali nelle pari opportunità, lancia un appello: ”andiamo tutti oltre. Dopo ieri e oggi, domani affrontiamo il nodo di fondo che sono le reali questioni delle donne italiane. Forse da domani, a manifestazione fatta, sarà possibile. Altrimenti cosa resta?”.
Propone, quindi, l’avvio di un tavolo bipartisan, ”ma senza fazioni. Il primo passo può essere un luogo spontaneo, non autoreferenziali, poi magari si può istituzionalizzare”. Una strada che, a suo avviso, dovrebbe essere ”ispirata al realismo femminile, delle donne che non vanno in piazza, che non hanno stereotipi e che soprattutto non mettono in atto la separatezza fra donna e uomini”. E su quest’ultimo punto, la piazza di oggi ”con quell’urlo collettivo mostra un neofemminismo non realista, un po’ totalitario”.
”Le donne – prosegue Rauti – devono fare una riflessione al di là di Berlusconi, al di là delle suggestioni di piazza. Che deve riguardare i problemi delle donne che, ad esempio, riguardano la carriera, gli stessi salari degli uomini, la crescente volgarità in tv, la scarsa rappresentanza femminile, la questione morale che esiste ma che non è stata creata da Berlusconi. Esistono problemi reali che dicono, statistiche alla mano, che le donne italiane non hanno una vera parità. Se esistono queste questioni e sono, come penso, cruciali, non vanno poste in chiave antiberlusconiana, altrimenti si allontana la soluzione”. Ed è proprio questo, per Rauti, il limite delle manifestazioni di oggi, sulle quali ” c’è un rischio strumentalizzazione. Mentre io vorrei parlare di ciò che conta per le donne, proprio come ne ho parlato fino a ieri”. E poi le piazze oggi  ”saranno anche numerose ma non sono i numeri a rendere giuste le cause”.
La domanda di fondo è: ”ci sono problemi di genere in Italia? Partiamo da questo e non da Berlusconi. Forse possiamo fare un ragionamento sui reali bisogni”. Su questo sostiene le politiche del governo e della maggioranza che ha istituito il reato di stalking, che ha aggravato le pene per la violenza sessuale, che ha varato il pacchetto conciliazione lavoro-famiglia.
Della manifestazione del ‘Foglio’ di ieri alla quale ha partecipato, Rauti dice: ” era una manifestazione contro il dispotismo etico e moralista, a favore dei diritti individuali e soggettivi. Rivendico questa scelta, che non era di partito. Ma ora, dopo ieri ed oggi, guardiamo a domani, andiamo oltre”.
(ANSA).
MAS
13-FEB-11 19:01 NNN

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