(ANSA) – BEIRUT, 13 APR – Con una visita al campo profughi palestinese di Shatila e una serie di incontri con organizzazioni non governative, la consigliera regionale del Lazio Isabella Rauti, membro dell’ufficio di presidenza del Consiglio, ha proseguito oggi una visita istituzionale in Libano, dedicata in particolare alla condizione delle donne. In mattinata, a Beirut, la consigliera ha visitato la “Tenda permanente del Comitato per i Diritti umani”, un sit-in che dura da sette anni per chiedere giustizia per 17.000 persone scomparse durante la guerra civile e negli anni dell’occupazione siriana del Libano. Successivamente, presso l’unità tecnica locale della Cooperazione italiana di Beirut, Isabella Rauti ha incontrato la Ong “Kafa”, attiva nel contrasto della violenza contro le donne ed il traffico degli esseri umani, il Movimento per la pace permanente (Ppm), impegnato nella soluzione dei conflitti attraverso la mediazione, la non violenza e la diffusione della cultura della pace, ed il Centro libanese per i diritti umani (Cldh), che opera nella lotta contro la detenzione arbitraria e la tortura. “La cooperazione internazionale – ha dichiarato la consigliera – ha tra i suoi interpreti e protagonisti anche gli enti territoriali locali, come le regioni italiane. Anche la Regione Lazio è partner in molti progetti di cooperazione decentrata ed in Libano, in partenariato con il Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite, ha contribuito al finanziamento di un progetto triennale , appena avviato, per promuovere il rilancio delle piccole e medie imprese nell’area di Beirut sud”. Nel pomeriggio, la Consigliera Rauti ha visitato uno dei 12 campi profughi palestinesi in Libano, quello di Shatila, a sud di Beirut, progettato per 3.000 persone ma che ne ospita oltre 12.000, in assenza di spazi vitali, in costruzioni fatiscenti e condizioni igienico sanitarie molto critiche. Ieri Isabella Rauti aveva incontrato ad Harissa due importanti rappresentanti della società civile e politica locale: Jocelyn Khoueiry, giornalista e fondatrice del movimento laicale “La Libanaise – Femme du 31 May”, oggi una delle più autorevoli commentatrici ed opinioniste della convivenza tra cristiani e musulmani in Libano e Medio Oriente, e Sethrida Geagea, parlamentare libanese impegnata nel progetto di legge, in discussione nel Paese, contro le violenze sulle donne, in particolare quella domestica. (ANSA).
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13-APR-12 16:11 NNNN