(ANSA) – ROMA, 09 GIU – “Le leggi anti omotransfobia mettono in pericolo una serie di libertà fondamentali, quali la libertà di espressione del pensiero, di religione, di associazione e la libertà d’iniziativa economica privata e rischiano di scivolare nell’indifferenza sessuale”. E’ il messaggio di Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, che ha presentato oggi, al Senato, un Report “sulle violazioni delle libertà fondamentali causate dalle leggi sull’omotransfobia” insieme ai parlamentari Simone Pillon (Lega), Lucio Malan (FI) e Isabella Rauti (FdI) e alla collega della onlus, Maria Rachele Ruiu. Tutti d’accordo nel bocciare il ddl Zan in discussione in commissione Giustizia a palazzo Madama perfchè è “divisivo” e troppo “ideologico”. Nel report presentato vengono indicati episodi avvenuti nel mondo e in Italia che, secondo Pro Vita, mostrano come spesso le accuse di omofobia “finiscono troppo spesso per comprimere la libertà di pensiero o di religione e comprimono i diritti in generale”. “Le scuole di Melbourne – ha raccontato Ruiu – sono state invitate a non esprimersi più con i termini mamma o papà in modo tale da essere più inclusive di genere. Così come bagni unisex, squadre sportive non-gendered e l’esposizione di bandiere arcobaleno sono tutti raccomandati per migliorare l’inclusività”. “Qui in Italia – ha proseguito – già propongono Carriera Alias e bagni gender neutral, progetti gender che decostruiscono il maschile e il femminile a beneficio della identità fluida, progetti che lodano l’utero in affitto, se io non volessi questo indottrinamento per i miei figli, sarei un’omofoba?”. Esiste poi tutta una problematica relativa alle carceri e allo sport, ha spiegato Coghe: “Karen White, maschio di 52 anni che si identifica come donna incarcerato in una struttura per donne ha abusato sessualmente di due detenute donne”. “Presenteremo oggi, con oltre 240.000 firme raccolte in poche settimane, la nostra petizione contro il Ddl Zan, la legge bavaglio anti omotransfobia, che sarà consegnata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al Presidente del Senato” ha concluso Coghe. (ANSA). DEZ 09-GIU-21 15:21 NNN
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