Percorso:

askanews – Iniziativa bipartisan: dedicare sessione Parlamento a calo nascite Lettera a Casellati: “Cause non solo economiche ma di matrice culturale”

Roma, 18 giu. (askanews) – Una “sessione straordinaria del Parlamento”, che rappresenti “una pubblica occasione di confronto ma anche e soprattutto di definizione di concrete misure di intervento”, sul tema dell’emergenza demografica. E’ quanto richiesto in una lettera al presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati promossa dal senatore Gaetano Quagliariello, di ‘Cambiamo – Coraggio Italia’ e sottoscritta dai senatori Pier Ferdinando Casini (Autonomie), Lucio Malan (Forza Italia), Riccardo Nencini (PSI), Annamaria Parente (Italia Viva), Isabella Rauti (Fratelli d’Italia), Matteo Richetti (Azione), Massimiliano Romeo (Lega), Luigi Zanda (PD).
“Le conseguenze socio-economiche della crisi demografica – si legge nella missiva, che verrà consegnata alla presidenza del Senato nelle prossime ore – sono molteplici e tutte drammatiche, non solo per il calo della popolazione in numeri assoluti, ma anche per i problemi legati al suo progressivo invecchiamento”, sia sul fronte del lavoro che su quello del sistema previdenziale e sanitario. E “destinato ad aggravarsi è anche lo spopolamento delle aree interne, già da tempo interessate da un progressivo abbandono in favore delle zone costiere e delle grandi città”.
Per non parlare degli effetti in termini di “diminuzione della propensione al rischio d’impresa, all’innovazione e alla creatività” e di “tenuta del tessuto sociale e relazionale del nostro Paese”.
Il rischio insomma, denunciano i firmatari della lettera, è “una crisi strutturale di decrescita”, eppure “l’attenzione al calo demografico sembra essere inversamente proporzionale ai suoi effetti negativi”: circostanza “particolarmente preoccupante” se si considera che secondo le previsioni Istat “il punto di non ritorno sarà raggiunto dall’Italia già nel 2025”. Come arginare il declino demografico? “Gli studi – si legge nella lettera dei senatori – dimostrano che i sostegni alle famiglie (soprattutto se strutturali) hanno generalmente un’efficacia positiva ma molto contenuta sull’aumento dei tassi di fecondità. L’aumento della spesa pubblica, sia in termini quantitativi che qualitativi, rappresenta dunque una condizione necessaria ma non sufficiente per invertire la tendenza in atto. Ciò perché essa ha ragioni e radici ben più profonde del mero problema economico, che tuttavia viene spesso esibito come causa unica”.
Alla base del fenomeno, sostengono i firmatari, “vi sono fattori di matrice culturale: il valore della genitorialità e in specie della maternità hanno un ruolo sempre più marginale nel dibattito pubblico e sociale”. È necessario, dunque, “non solo puntare su politiche attive di spesa, ma anche incrementare politiche sociali che valorizzando la genitorialità consentano di abbandonare la prospettiva del breve periodo e recuperare la concezione dei figli come futuro del Paese”. Senza natalità “non c’è futuro, e senza futuro non c’è ripresa”. Occorre pertanto – è la conclusione – “una seria riflessione, anche in vista dell’attuazione del piano non a caso denominato ‘Next Generation’ EU, sul tema della rinascita demografica, che dev’essere affrontato come assoluta priorità del Paese”. Da qui la richiesta di una sessione parlamentare straordinaria, dalla quale far derivare “concrete misure di intervento”.
Rea 20210618T163431Z

Questa voce è stata pubblicata in Dip. FDI - Lanci di agenzia, Lanci di agenzia con Tag: , .