Era già tutto previsto e solo il governo non ha avuto il coraggio di ammetterlo.
Oggi arriva la bozza del decreto legge contenente le misure ‘in materia di assegno temporaneo per i figli minori’, una sorta di ‘soluzione ponte’ per trascinarsi da luglio a dicembre senza rispettare gli impegni presi.
Vale la pena di ricordare, infatti, che la misura dell’assegno unico universale per i figli, contenuto nel Family Act, è stato approvato all’unanimità e in via definitiva al Senato nel marzo scorso con decorrenza dal 1° Luglio 2021.
Già allora, come evidenziato da Fratelli d’Italia negli interventi in Aula, era evidente che i tempi erano stretti per varare i decreti attuativi del disegno di legge (N. 46/2021) ed, inoltre, non era stato ancora definito il ‘quantum’ da destinare con il governo che si era accontentato di proiezioni virtuali, rinviando i necessari calcoli matematici sulla platea dei beneficiari.
Insomma era già evidente che a luglio le famiglie questo assegno non lo avrebbero ricevuto.
Inoltre, il Family Act e lo stesso assegno unico universale per i figli sono stati inseriti nelle ‘riforme di accompagnamento al PNRR’ e questo, implicitamente, ha significato rinunciare all’impegno preso e rinviare ad altro momento la necessaria riforma fiscale nonché la razionalizzazione delle varie misure attualmente in vigore (bonus, sostegni, sgravi) per le famiglie in una misura unica come quella dell’assegno universale.
Ora, la soluzione ponte rappresenta un danno e una beffa, perchè non solo non arriva il promesso assegno unico universale ma anche perchè questa riguarda soltanto una platea ristretta di beneficiari.
Infatti, si mantiene la formula discriminatoria dell’ISEE come criterio per stabilire i nuclei familiari aventi diritto e, nella lunga tabella allegata allo schema di decreto legge, si va da un minimo di 30 euro ad un massimo di 217 euro al mese per ciascun figlio per le famiglie che non godono già di assegni familiari.
Fratelli d’Italia che ha votato a favore dell’assegno unico universale sia alla Camera che al Senato, consentendo così che la misura passasse più velocemente e all’unanimità, aveva compiuto più che un atto di fiducia nei confronti del governo, un atto di responsabilità verso le famiglie italiane così duramente colpite dalla crisi economica e sociale dovuta alla pandemia.
Anche se continuiamo a ritenere necessario l’introduzione del quoziente familiare, superando il meccanismo dell’ISEE, con un sistema di deduzioni basato sul numero dei componenti del nucleo familiare. Ciononostante, con quella scelta Fratelli d’Italia ha inteso confermato che le politiche familiari sono sempre al centro delle nostre battaglie e nei nostri programmi. Invece, per quanto riguarda l’azione del governo la conferma, purtroppo, che famiglia e natalità non sono una priorità.
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