Eclettica manda in libreria un libro a più mani che è un atlante delle idee e dei personaggi che dettero vita al movimento che per almeno 50 anni segnò il percorso della Destra in Italia
Settantasei anni fa nacque il Movimento sociale italiano per volontà di un gruppo di reduci della Repubblica sociale italiana che vollero riaffermare politicamente i valori di quell’esperienza storica che un anno e mezzo prima era terminata alla fine di una guerra delle maggiori potenze del mondo contro l’Italia. Sia pure con sfumature varie, il sostrato delle loro idee poteva essere definito nell’ambito di Identità, Nazione e Istanze sociali. Il Msi, con difficoltà, riuscì a conquistare spazi e presenza politica in alcune amministrazioni (già negli anni Cinquanta). I partiti antifascisti fecero di tutto per espellere il movimento dalla rappresentanza democratica definita “arco costituzionale”, definizione che comprendeva, e ricalcava, la composizione dei partiti che fecero parte del Cln e della Costituente. Col senno di poi, fu una fortuna per il MSI, visto che “arco costituzionale” divenne, al crollo della Prima repubblica, sinonimo di sistema di partiti che dettero vita a un esteso e profondo sistema corruttivo definito Tangentopoli. Le posizioni sono ormai un dato storico acquisito.
Questo mondo politico e intellettuale di Destra si arricchì, anno dopo anno, di elaborazioni, istanze, riviste, convegni, fondazione di istituti di studio sul corporativismo, sul presidenzialismo e sullo Stato. Tutto questo con una Costituzione antifascista che recepiva nella parte economica tutti gli istituti del Fascismo. Una Costituzione fascista-antifascista, insomma. Per non parlare dei codici elaborati durante il Ventennio. Un libro da poco uscito, ad opera di più studiosi traccia la figura di alcuni fra i maggiori esponenti del Msi e le loro idee. Un atlante della destra missina non sempre collocata a destra nel senso usualmente utilizzato. Da Carlo Costamagna e dal suo progetto di Costituzione alla visione sociale di Giorgio Almirante, dal corporativismo di Gaetano Rasi ed Ernesto Massi, dall’ottica evoliana di Pino Rauti alla Destra sociale di Giano Accame, fino all’azione sociale della Cisnal e alla concezione sociale di Rutilio Sermonti, la condizione del Mezzogiorno e la militanza continua di Teodoro Buontempo fino alla sinistra nazionale di Beppe Niccolai.
Un libro utile per conoscere correnti che fanno parte dell’album di famiglia della Destra, nonostante le differenze interne ma utile anche a chi, oggi al governo, deve ricordare che il detto di Augusto de Marsanich “Non rinnegare non restaurare” deve rimanere la via maestra nell’azione politica. Soprattutto ora che l’antifascismo accentua le polemiche e spera di spingere spalle al muro una comunità nazionale, sempre in crescita, che riafferma quei valori della Destra. Le reiterate richieste di abolire la fiamma dal simbolo, di rinnnegare il Msi (la vicenda dei twitter commemorativi di Ignazio La Russa e di Isabella Rauti), di fare continuamente dichiarazioni di antifascismo e chiedere agli esponenti di Destra la partecipazione alle manifestazioni del 25 aprile sono spie non secondarie di questa operazione per delegittimare la Destra e dettare l’agenda ideale alla Destra conservatrice. Non si dimentichino le radici, le ascendenze e il mondo di idee per i quali molti giovani sono morti, in guerra e negli anni di piombo. Rappresentano un retaggio che non va rinnegato, senza alcuna velleità di restaurarlo.
*Aa. Vv., Oltre la Destra, Eclettica ed., pagg. 217, euro 16,00; ordini: ecletticaedizioni.com
[Fonte: www.barbadillo.it]