ROMA – Barbara D’Urso ospite a Montecitorio per la campagna di sensibilizzazione “Non è normale che sia normale”. Accanto a lei siede Filomena Lamberti, la donna sfregiata dall’acido che le ha lanciato contro il marito.
In vista della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, indetta dall’Onu il prossimo 25 Novembre, la vicepresidente della Camera dei Deputati e parlamentare di Forza Italia, Mara Carfagna, lancia da Montecitorio la campagna di sensibilizzazione “Non è normale che sia normale”.
Tra gli ospiti c’è anche Barbara D’Urso che dice: “Chi vi picchia non vi ama, dovete denunciare”. La conduttrice racconta che più di 10 anni fa ha avuto la fortuna di entrare quotidianamente nelle case degli italiani avendo la possibilità di parlare a tutte le donne. La D’Urso ha detto di aver creato fin da subito una sorta di timbro che le appare sulla sua testa ogni volta che si parla di violenza sulle donne. “Quel giorno ho deciso di dire alle donne la frase ‘chi vi picchia non vi ama’”, ha aggiunto la conduttrice di Pomeriggio Cinque e Domenica Live.
Al grido di “Non è normale che sia normale”, parte in queste ore la campagna presentata a Montecitorio di Mara Carfagna, in occasione della giornata dell’Onu contro la violenza sulle donne. Alla presentazione di questa campagna assolutamente bipartisan, oltre alla D’Urso e la Lamberti, hano partecipato esponenti di tutti gli schieramenti politici: da Maria Elena Boschi a Giulia Bongiorno, da Isabella Rauti a Maria Edera Spadoni. Presente anche Nunzia Ciardi, direttore della Polizia Postale.
“Noi donne siamo state capaci di superare gli steccati politici, è una battaglia lunga, bisogna cambiare la testa delle persone, serve una rivoluzione culturale – ha spiegato Carfagna – Ho presentato un emendamento per istituire un ulteriore fondo per assistere le famiglie affidatarie di orfani di femminicidio. Abbiamo a tutti di unirsi all’onda e di diffondere il messaggio. Chiunque può contribuire coinvolgendo amici e conoscenti sulle piattaforme Social e sul web. Non basta più discutere tra addetti ai lavori, oggi bisogna aprirsi, sviluppare in maniera positiva le potenzialità della rete perché se ne parli in famiglia e nei luoghi di lavoro. Si tratta di un tema drammaticamente diffuso e vicino a tutti noi”.
[Fonte: www.blitzquotidiano.it]