Percorso:

Caravella.eu – Fidapa: presentato il piano strategico di democrazia paritaria

«Prenderà il via il prossimo 26 marzo alla Camera dei Deputati la discussione sulla legge bipartisan della “doppia preferenza”». Lo ha affermato Mara Carfagna, deputato Pdl e già Ministro delle Pari Opportunità, al Convegno “Democrazia paritaria: parità di accesso alle cariche elettive” organizzato dalla Fidapa (Federazione Italiana Donne, Arti, Professioni, Affari) Bpw Italy a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma.
«La doppia preferenza – ha continuato l’onorevole Carfagna – è un meccanismo che permetterà all’elettore di esprimere, in occasione delle elezioni per il rinnovo dei consigli comunali, una doppia preferenza, a patto che la seconda sia accordata adun candidato di genere diverso dal primo. Un modo per favorire l’ingresso di un maggior numero di donne all’interno delle assemblee elettive più vicine ai territori, senza introdurre quote di genere ma sollecitando l’elettore a votare per un uomo e per una donna, attraverso una doppia preferenza non obbligatoria, ma facoltativa e aggiuntiva. L’auspicio è che il Parlamento possa approvare quanto prima il provvedimento in modo tale da avere, già alle Amministrative del 2013, un significativo incremento del numero di donne all’interno dei consigli comunali delle nostre città».
Il primo esperimento di successo è rappresentato dalle elezioni regionali della Campania (L. n.4/2009), che ha permesso di incrementare la percentuale della presenza femminile da 3,35% al 23,3%, che in fatto di numeri corrisponde un aumento da due a quattordici donne, su un totale di sessanta eletti.
All’evento hanno partecipato, oltre all’onorevole Mara Carfagna, il senatore del PD Fabrizio Morri, Isabella Rauti, consigliere regionale alla Regione Lazio, Lavinia Mennuni, consigliere comunale al Comune di Roma con delega alle Pari opportunità, Paola Rita Stella, assessore alle Politiche della Scuola della Provincia di Roma, Donatina Persichetti, presidente della Consulta Femminile della Regione Lazio, e Roberta Agostini, presidente della Commissione delle Elette della Provincia di Roma.
Dopo i saluti delle presidenti delle Sezioni Fidapa BPW Italy Roma e Roma Campidoglio, Aurora Colladon e Ines Santigli Bucci, la parola è passata alla Presidente Nazionale, Eufemia Ippolito.
«La Fidapa BPW Italy ha aderito alla Petizione presentata dal Coordinamento delle Presidenti Regionali di Pari Opportunità per promuovere la parità di genere e la partecipazione delle donne alla vita politica attraverso l’introduzione della “Doppia preferenza di genere» nei vari sistemi elettorali delle singole regioni – ha dichiarato la Presidente Nazionale Eufemia Ippolito –. Riteniamo necessaria una capillare diffusione della proposta, avvertendo nel contempo l’urgente bisogno di confrontarsi per individuare un indirizzo comune con incontri di approfondimento e convegni sul tema della Democrazia Paritaria, allo scopo di creare una rete tra le donne presenti nelle Istituzioni, nelle Associazioni che operano sul territorio a favore della parità di genere, tra le Consigliere di Parità, le rappresentanti in Consulte e Pari Opportunità».
«Siamo convinte – ha continuato – che senza un forte intervento unitario si mancherà l’obiettivo. Per questo motivo crediamo sia necessaria e inderogabile un’azione il più possibile allargata, collettiva, per formare una voce sola che possa essere ascoltata. La partecipazione delle donne al processo decisionale non è soltanto una richiesta di semplice giustizia o democrazia ma deve essere interpretata come condizione necessaria affinché le capacità e gli interessi delle donne siano presi in considerazione. Senza l’attiva partecipazione delle donne e l’integrazione delle loro prospettive a tutti i livelli del decision-making – ha concluso – gli obiettivi di eguaglianza, sviluppo e pace non potranno essere raggiunti».
Al Convegno erano presenti, inoltre, la presidente del Distretto Centro, Rossella Poce, la vice presidente Nazionale, Pia Petrucci, e la vice presidente del Distretto Centro, Maria Donatella Aiello.
«Se non si introducono nuove regole elettorali questo non sarà mai un Paese per donne – ha detto la consigliera regionale del Lazio, Isabella Rauti – Solo rafforzando le politiche di promozione della parità di genere si può realizzare una presenza equilibrata tra uomini e donne nei luoghi della decisione, che è il presupposto fondamentale e la garanzia dell’efficacia dei sistemi democratici. È prioritario, dunque, intervenire sugli Statuti delle Regioni e sulle leggi elettorali regionali, introducendo il principio vincolante della rappresentanza di genere. Il Forum delle elette nei consigli regionali d’Italia ha elaborato un documento di indirizzo, sulla modifica delle leggi elettorali regionali, in cui si indica, in caso di ritorno delle preferenze, il modello della doppia preferenza di genere ed in caso di collegi uninominali il meccanismo binominale di genere. Il dibattito sulla riforma del sistema elettorale è aperto e resta il nodo del 30% di donne nelle liste e l’introduzione, appunto, del sistema della doppia preferenza».
«I dati sconfortanti impongono al nostro paese di individuare meccanismi legislativi idonei, anche se transitori, a favorire una maggiore eleggibilità delle donne – ha affermato la Presidente della Consulta femminile della Regione Lazio, Donatina Persichetti -. È chiaro che i meccanismi più idonei devono essere individuati secondo il tipo di legge elettorale che il Parlamento o le Regioni sceglieranno di mettere in campo».
A margine del convegno il senatore Morri, intervistato sull’opportunità della doppia preferenza, ha dichiarato: «Sono assolutamente d’accordo. C’è bisogno di sbloccare i meccanismi che hanno agito finora, introdurre delle “forzature” e garantire un intervento legislativo che agisca sulla visione equilibrata del ruolo e dell’immagine della donna in Italia».
E riguardo la RAI, e il suo ruolo nell’ambito dell’informazione e comunicazione pubblica ha affermato «È in corso la discussione sul contratto di servizio. Abbiamo fissato dei paletti, proposto raccomandazioni contro lo sfruttamento e l’immagine distorta della donna in televisione. Uno dei problemi da superare è individuato nelle rivendicazioni di coloro che dirigono i palinsesti, e rivendicano, appunto, autonomia editoriale. La RAI si è comunque impegnata affinché il fenomeno venga rigorosamente controllato».
Sulle reti private, e sulla possibilità di controllo in questo ambito ha continuato: «In questo caso è più difficile agire. Ma secondo la mia esperienza, sarebbe importante iniziare con la televisione pubblica che potrebbe agire da elemento trainante per le altre aziende del settore. Un po’ come accade a Londra con la BBC».
«La parola chiave – ha detto inoltre Roberta Agostini, presidente della Giunta delle Elette Provincia di Roma – è democrazia paritaria. Se pensiamo che, secondo una ricerca dell’ANCI, la percentuale delle elette in Italia è del 18%, quella delle sindache il 10% (percentuale che al sud diminuisce ulteriormente per attestarsi sul 5%) e che esistono giunte, soprattutto al sud, completamente prive di donne si capisce quanto sia importante il riequilibrio della rappresentanza, la ridistribuzione dei ruoli, e non solo nel mondo della politica. Ben venga quindi la legge sulla rappresentanza di genere».

[Fonte: www.caravella.eu]

Questa voce è stata pubblicata in Rassegna stampa con Tag: .