“L’ideazione di campagne promozionali come quella realizzata nelle vetrine della Coin di Milano, che ha impiegato modelli in costume da bagno, costituisce una mercificazione della persona ed impone una riflessione sul suo utilizzo a fini commerciali.”
A dichiararlo è la Consigliera Isabella Rauti, membro dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio.
“Il caso della campagna promozionale della Coin di Milano ripropone una questione irrisolta – spiega la Consigliera Rauti – quella del limite sottile tra la risposta dei modelli ad una offerta lavorativa, ed una proposta non decente di lavoro. Il corpo non è un oggetti da mettere in mostra e l’ideazione della campagna risponde ad una logica di mercificazione del corpo umano, purtroppo diffusa, che costituisce una violazione della dignità della persona. È necessario stigmatizzare negativamente l’utilizzo a fini commerciali ed un’immagine distorta e distorsiva del corpo delle donne e degli uomini, rispondente a stereotipi che riducono la dignità individuale ad estetismi erotici, che offendono non solo le persone in mostra ma anche la sensibilità di quelle che ricevono il messaggio. Il caso di Milano è una deriva della comunicazione che rischia di trasformarsi in una tendenza. Senza assumere atteggiamenti moralistici o censori – afferma la Consigliera – è comunque doveroso criticare ogni forma di Comunicazione che risponde ad una logica di sfruttamento e non di servizio responsabile alla comunità”.
22 luglio 2011