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congedatifolgore.com – Roma – La Regione Lazio ricorda il trentesimo della missione in Somalia

Roma, 31 luglio. Il sottosegretario alla Difesa, senatrice Isabella Rauti, è intervenuta al Convegno – promosso dalla Regione Lazio – per ricordare i 30 anni della missione in Somalia “Restore Hope”.

“Una missione italiana che si è svolta sotto l’egida dell’Onu per portare la pace in una terra lontana dilaniata dalla guerra civile, per restituire la speranza e contribuire con un impegno internazionale alla stabilizzazione di un’area già allora, e oggi ancor di più, geo-strategica”, ha detto Rauti delegata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto.

“Era il 2 luglio 1993 e a Mogadiscio l’Esercito italiano ha combattuto la sua prima vera battaglia dopo il secondo dopoguerra. Nello scontro a fuoco del ‘check point Pasta’ i nostri militari agirono con coraggio, al fianco delle forze speciali, in un ambiente complesso e ostile. Nelle ore di combattimento si susseguirono innumerevoli atti di eroismo dettati dall’onor militare e dal profondo senso del dovere”, ha sottolineato Rauti ricordando il sacrifico di Andrea Millevoi, Stefano Paolicchi e Pasquale Baccaro, decorati con Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.

“Nei loro confronti e verso tutti i caduti abbiamo un debito perenne di riconoscenza. Dobbiamo mantenere viva la memoria e custodirla con ostinazione e orgoglio anno dopo anno – ha detto Rauti – Un dovere morale al quale non possiamo venire meno e anche un impegno di pace al quale non vogliamo e non dobbiamo sottrarci”.
Per il sottosegretario Rauti “la missione in Somalia ha avuto anche un grandissimo valore umanitario; si interveniva per restituire una speranza al popolo somalo ridotto alla fame e stremato dalla guerriglia interna. Anche in questa missione di peace keeping – come in tutte le nostre missioni internazionali – ci siamo impegnati come costruttori di pace e di stabilità. Esiste un modello tutto italiano di cooperazione civile e militare che ci contraddistingue per l’empatia e la professionalità con cui i nostri militari entrano in contatto con le popolazioni, riuscendo ad interpretarne i bisogni. Anche questo approccio rende le missioni internazionali uno strumento forte di indirizzo della politica estera”.

“La sicurezza dei nostri uomini e donne è una priorità”, ha detto Rauti riferendosi al contingente italiano impegnato in Niger, “Quello che sta accadendo in Niger è il segno evidente della guerra ibrida che si combatte sullo scacchiere internazionale. L’Africa è fondamentale per ogni futuro scenario e dobbiamo rivolgere a questo continente un’attenzione rispettosa e strategica”.

[Fonte: www.congedatifolgore.com]

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