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cybernaua.it – Campo alta quota

“Esempio virtuoso di sistema paese”, ha detto la sottosegretaria alla Difesa Rauti partecipando alla sperimentazione scientifica dell’Esercito sul Monte Bianco

05-12-2024 – Sul ghiacciaio del Monte Bianco, si è svolta la seconda edizione di “Campo Alta Quota”, progetto di ricerca medico scientifica condotto dal Centro Addestramento Alpino-Scuola Militare Alpina di Aosta e finalizzato a testare, in condizioni estreme, gli adattamenti fisiologici e le reazioni psicologiche e cognitive allo stress delle attività svolte ad alta quota e con basse temperature.

La campagna di sperimentazione scientifica dell’Esercito svoltasi sul massiccio del Monte Bianco – a 3500 metri di altitudine, in condizioni che replicano quelle artiche – ha visto la partecipazione di docenti e ricercatori del CNR e di diversi atenei italiani.
Al termine della terza giornata di ricerca, la struttura dello Skyway – in prossimità del “laboratorio naturale” del Ghiacciaio del Dente del Gigante – ha ospitato un meeting tra i partner dell’iniziativa, al quale hanno preso parte la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti, il Generale di Divisione Michele Risi, comandante delle Truppe Alpine dell’Esercito e il Generale di Brigata Alessio Cavicchioli, a capo del Centro Addestramento Alpino, l’ente che ha condotto la campagna.
L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di valutare scientificamente le performances del personale militare e di materiali ed equipaggiamenti sottoposti a condizioni estreme e di elevato stress psico-fisico, frutto della combinazione di alta quota e basse temperature.

Campo Alta Quota si inquadra nello sviluppo della capacità artica e sub-artica dell’Esercito e ha visto lo svolgimento in quota – con approccio multisettoriale – di numerosi esperimenti relativi a meteorologia, alimentazione & statistica applicata ai materiali, processi cognitivi, Big Data & Intelligenza Artificiale, che hanno interessato tre gruppi omogenei di giovani militari in forza ai reggimenti delle Truppe Alpine, al 4° reggimento Alpini Paracadutisti e alla Scuola Ufficiali dell’Esercito, i quali sono stati impegnati in movimenti di due ore sul ghiacciaio e pernottamenti in tenda prima di essere sottoposti a una serie di test.

In particolare, l’Istituto di fisiologia Clinica del CNR di Pisa e Milano – insieme alla Società Italiana di Medicina di Montagna – ha condotto studi sull’acclimatazione e sull’adattamento alla quota e al freddo con valutazione di risposte fisio-biologica  del sistema cardio-vascolare e polmonare, associate a quantificazioni sistemiche di stress ossidativo, infiammazione e danno d’organo, e metabolomica; l’Università di Bologna, col supporto di CONI Valle D’Aosta – Scuola dello Sport, ha svolto uno studio di human performance e valutazione dei condizionamenti ambientali sui processi neurologici; l’Università degli Studi di Milano – attraverso il suo polo Unimont di Edolo – ha provato la tecnologia di micro-sensori (propri del mondo speleologico) per rilevare la temperatura corporea e dell’ambiente per valutare la migliore coibenza dei diversi materiali impiegati, oltre ad effettuare ricerche sulle innovative razioni alimentari di alta montagna dell’Esercito, che offrono in meno di un kg 3000 Kcal; l’Università della Montagna di Edolo ha installato una stazione climatologica in quota, mentre l’Università della Valle D’Aosta si è occupata dello sviluppo di un unico data base per lo studio delle interrelazioni tra i diversi settori.
Gli studi scientifici, le innovazioni e le applicazioni tecnologiche verranno utilizzati dalla Difesa per le sue necessità operative, consentendo al tempo stesso un confronto fra le diverse expertise delle aziende di settore – nell’ambito di specifiche call tecnologiche – con lo scopo di proporre e condividere prodotti, soluzioni tecnologiche e potenziali collaborazioni.

La sottosegretaria di Stato alla Difesa Isabella Rauti, che ha seguito le attività, ha dichiarato: “Il format di Campo Alta Quota” è un esempio virtuoso del ‘sistema Paese’ perché mette a sistema in termini progettuali la Difesa, gli enti di ricerca, le università e le industrie di settore”.
La senatrice ha visitato i laboratori medici allestiti presso il Rifugio Torino a circa 3500 metri e nelle tende montate ai piedi  del Dente del Gigante. 
Le performance dei militari vengono analizzate e validate con tecniche  multidisciplinari e multisettoriali, prima e dopo l’addestramento,  per testare le risposte ma anche i materiali e gli equipaggiamenti, al fine di migliorare le capacità di muovere, combattere e soccorrere in condizioni estreme. La simulazione sul massiccio del Monte bianco è assimilabile alle attività addestrative  in ambiente artico; regione che sta assumendo un ruolo chiave per gli interessi e gli equilibri globali.

“Nell’Artico oggi si giocano gli scenari del futuro di tutti gli attori più importanti al livello geopolitico e strategico” ha spiegato Rauti, “l’Artico non è più ibernato e remoto, ma vicino, raggiungibile con nuove rotte di navigazione ed è un concentrato straordinario di materie prime, terre rare e risorse strategiche”.

A margine della sperimentazione di “Campo Alta Quota”, Rauti ha partecipato, a Courmayeur, alla cerimonia di consegna del cappello alpino ai 140 Volontari in Ferma Iniziale (VFI) della scuola Militare alpina di Aosta che concludono il loro iter  formativo  di specializzazione alpina di base e diventano “Soldati di montagna” di prossima assegnazione  ai Reggimenti Alpini.

[Fonte: www.cybernaua.it]

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