La sottosegretaria Rauti alla commemorazione di Sergio Ramelli studente deceduto ad aprile 1975 a seguito di un’aggressione.
28-04-2025 – Isabella Rauti, sottosegretaria di Stato alla Difesa, è tornata nel suo Collegio di Elezione per partecipare alle commemorazioni di Sergio Ramelli, studente milanese deceduto ad aprile 1975 a seguito di un’aggressione ed a Enrico Pedenovi ai quali è stato intitolato uno slargo stradale a Sesto San Giovanni (MI); quindi all’apposizione di una targa commemorativa di Ramelli a Novate Milanese.
“Quest’anno – ha dichiarato Rauti – ricorrono i 50 anni dall’assassinio di Sergio Ramelli e sono tante le iniziative organizzate in tutta Italia. Voglio ricordare anche l’emissione, nel marzo scorso, di un francobollo commemorativo e la pubblicazione – in questi mesi – di quattro nuovi libri dedicati e di una ristampa. Purtroppo, molte delle iniziative culturali e politiche di ricordo sono stata precedute ed accompagnate da polemiche tristi e sterili e talvolta anche da contestazioni violente; c’è chi a distanza di anni vorrebbe negare il diritto al ricordo ed alla memoria, sono i nostalgici degli “anni di piombo” che non accettano che si commemori un ragazzo di 18 anni, massacrato a colpi di chiave inglese e morto dopo un mese e mezzo di agonia, vittima dell’odio comunista. Questi rigurgiti di odio politico sono inquietanti e pericolosi ed anche provocatori; noi non cediamo alle provocazioni e non veniamo meno al dovere di non dimenticare ed a quello di ricordare e di rendere omaggio a chi è caduto per un’idea e per l’amore per l’Italia”.
“Continuiamo – ha proseguito la senatrice – e continueremo a difendere la memoria di Sergio Ramelli e di tutti i ragazzi di destra uccisi per la loro fede politica e per la loro appartenenza.
Sono state delle vittime innocenti della logica degli “opposti estremismi” e sono dei martiri. Gli Anni ‘70 sono stati una guerra civile strisciante anche se non riconosciuta come tale e ci sono state vittime da una parte e dall’altra, da ricordare, tutte; nella consapevolezza che un sistema che voleva perdurare se stesso ha giovato di una spirale di odio e della logica orchestrata degli “opposti estremismi. La memoria – ha concluso Rauti – è un dovere ed una via per andare oltre questo passato. No all ‘odio. Si alla pacificazione ed alla memoria condivisa”.
[Fonte: www.cybernaua.it]