Nel 2050 la presenza islamica in Europa potrebbe essere pari al 39 per cento degli abitanti, se l’immigrazione di musulmani sarà inesistente, ipotesi teorica. Se i flussi saranno regolari, la presenza di musulmani sarà del 125 per cento; se l’immigrazione sarà massiva, la presenza islamica sarà pari al 193 per cento. Sono i dati, questi, del Rapporto annuale sull’islamizzazione dell’Europa, curato dalla Fondazione Farefuturo con il contributo dell’Ufficio studi di Fratelli d’Italia, che sarà presentato alle 15 nella sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, presso il Senato della Repubblica, in piazza Capranica. Il lavoro viene illustrato ogni 11 settembre, anniversario delle Torri Gemelle e della battaglia di Vienna.
Alla presentazione interverranno il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, il presidente di Farefuturo, Adolfo Urso, gli autori del rapporto tra cui il professor Francesco Alberoni, lo psichiatra Alessandro Meluzzi, il vicepresidente vicario del gruppo senatoriale di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata e il presidente di Acmid (Associazione delle donne marocchine in Italia), Souad Sbai.
Lo studio indica che tra dal 2010 al 2016 in Europa la popolazione islamica è aumentata del 32 per cento, in Italia del 38 per cento, del 51 in Germania e del 21 in Francia. Nello stesso periodo l’arrivo di musulmani in Europa è stato pari al 53 per cento degli immigrati. I migranti regolari sono stati per il 46 per cento musulmani. I richiedenti asilo di fede islamica sono stati il 78 per cento.
Il report indica che i musulmani sono mediamente più giovani degli altri europei: età media di 30,4 anni, quella di chi professa altre religioni è di 43,8. Lo studio sostiene che una donna musulmana in Europa abbia mediamente 2,6 figli, quella non musulmana ne avrebbe 1,6.
In evidenza il fatto che il Real Madrid abbia modificato il disegno del proprio scudo eliminando la croce che sovrasta la corona del proprio simbolo. Decisione adottata in virtù di un accordo siglato per la distribuzione del materiale tecnico della squadra in alcuni Paesi del Medio Oriente.
Stilata anche una classifica delle maggiori operazioni commerciali. Primo posto al Qatar: 4,6 miliardi investiti in otto anni; secondo l’Ipic, l’International petroleum investment company degli
Emirati Arabi uniti: 2,4 miliardi di dollari investiti nel 2010-2018, in Unicredit; terzo posto a Mubadala, altro fondo emiratino: 1,34 miliardi e un portafoglio più diversificato: Ferrari (nel 2005), Piaggio Aero in più fasi, Emi Music, Poltrona Frau. Poi gli investimenti del Kuwait per mezzo del fondo Kia (884 milioni di dollari).
In Italia, secondo il report, si registrerà, nel 2050, una presenza di musulmani pari al 48 per cento degli abitanti, se non si verificherà immigrazione, pari al 141 se gli arrivi saranno regolari, del 182 per cento se l’immigrazione sarà massiccia.
[Fonte: www.dailymuslim.it]