“Quest’anno vogliamo festeggiare la Giornata Internazionale delle donne dedicando una Caserma alla portatrice carnica Maria Plozner Mentil, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria. E con lei onoriamo anche tutte le altre. Una moltitudine sconosciuta di donne rimaste senza nome e senza volto ma con l’identità di patriote italiane”.
Così il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Sen. Isabella Rauti, in occasione dell’intitolazione a Maria Plozner Mentil del Comprensorio Militare La Comina (PN), unica Caserma italiana dedicata ad una donna.
“Donne che con la gerla in spalla portavano in cima vettovaglie e munizioni, per i nostri soldati, condividendo con loro la trincea della guerra di montagna” ha detto il Sottosegretario Rauti che ha la Delega della Difesa alle pari opportunità e che ha promosso l’iniziativa, condivisa dal Ministro della Difesa Guido Crosetto.
“Un’intitolazione – ha aggiunto – idealmente dedicata anche a tutte le donne in uniforme, nell’anno in cui ricorre il 25º anniversario del loro ingresso nelle Forze Armate e al personale civile femminile che le ha precedute”.
Maria Plozner Mentil è figura simbolo delle “Portatrici” che tra l’agosto del 1915 e l’ottobre del 1917 formarono un Corpo di ausiliarie con il compito di portare cibo ed equipaggiamento ai soldati italiani al fronte del Carso.
“C’è un filo rosso – ha sottolineato il Sottosegretario – che unisce idealmente le portatrici nella Grande Guerra, quelle carniche e quelle del versante trentino , a tutte le donne con le stellette che da un quarto di secolo rappresentano un valore aggiunto per le Forze Amate, negli impieghi in Patria e nei Teatri Operativi. Nelle Missioni internazionali di pace e stabilizzazione le donne dei nostri contingenti militari rappresentano una risorsa strategica per dialogare con la popolazione civile locale in particolare quella femminile”.
Il Sottosegretario Rauti ha ricordato inoltre che “il modello italiano di reclutamento femminile si è rivelato uno dei più avanzati in termini di parità di genere per le regole di ingaggio e di progressione di carriera. A 25 anni di distanza dall’ingresso delle donne nelle Forze Armate la loro presenza non è più una novità ma una realtà organica ed operativa”.
[Fonte: www.difesa.it]