Presentati quattro progetti delle scuole militari italiane dedicate alla cybersecurity, le nanotecnologie, le energie rinnovabili e la meteorologia spaziale
Si chiama STEM, acronimo di Science, Technology, Engineering e Mathematics. Indica l’insieme delle materie scientifiche-tecnologiche-ingegneristiche, il cui studio è propedeutico allo sviluppo di quelle competenze che, sempre di più, possono essere in grado di produrre impatti positivi in termini di crescita sociale ed economica della Nazione.
STEM è anche il nome della prima settimana (istituita per legge, la 187 del 2023) di incontri con gli studenti per sensibilizzare i giovani e stimolare l’interesse, sulla scelta e l’apprendimento queste discipline. Quest’anno il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti ha organizzato in quest’ambito l’evento “Le Discipline STEM nella Difesa”, che si è tenuto lo scorso 6 febbraio, presso la Scuola Militare Teulié di Milano.
L’evento ha visto la presentazione di quattro progetti a carattere tecnologico e scientifico da parte di studenti di ciascuna delle quattro Scuole Militari della Difesa – Nunziatella di Napoli, Morosini di Venezia, Teulié di Milano e Douhet di Firenze –, realizzati sotto la supervisione di cinque ufficiali delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri in possesso di lauree tecnico-scientifiche (tutte e cinque donne, peraltro, a testimonianza dei progressi nel campo delle pari opportunità nell’esercito).
Protagonisti gli allievi che hanno presentato 4 progetti dedicati a tematiche STEM come la Cybersecurity, le Nanotecnologie, le energie rinnovabili, la meteorologia spaziale. Per La Rauti «è necessario rimuovere gli stereotipi e i condizionamenti per ridurre il gender gap dei laureati in queste materie; ed investire sulla formazione STEM che garantisce l’accesso al mercato del lavoro , in settori forti e ben retribuiti».
Per il sottosegretario «promuovere le materie STEM diventa un’azione di sistema per il paese ma anche per il futuro della Difesa che si giocherà sempre più sull’intelligenza artificiale, i droni, i big data, il cloud e la Cyber sicurezza perché proprio le nuove tecnologie cambiano le condizioni delle operazioni militari e ne condizionano l’efficacia».
Oltre che nei domini tradizionali di terra cielo e mare, le sfide moderne si concentrano su domini nuovi come il Cyberspazio ma anche quello cosiddetto “underwater” che riguarda la sicurezza delle infrastrutture sottomarine, tema di rilevanza strategica internazionale. Infine, lo Spazio, divenuto dominio sempre più strategico in un’ottica di difesa a livello globale.
[Fonte: www.famigliacristiana.it]