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formiche.net – Fenomeno Vespucci. Isabella Rauti racconta la Difesa italiana nel mondo

La tappa a Gedda di Nave Vespucci è coincisa con la visita di Giorgia Meloni nei Paesi del Golfo durante la quale sono stati sottoscritti accordi bilaterali dal valore di quasi dieci miliardi di dollari. La firma degli accordi giunge a coronamento degli sforzi della Difesa e del sistema Paese per la promozione dell’Italia all’estero. L’intervista con il sottosegretario di Stato alla Difesa Isabella Rauti

Nei giorni scorsi, con l’arrivo a Gedda della nave scuola Vespucci della Marina militare, si sono stretti importanti accordi tra Italia e Arabia Saudita. Rapporti bilaterali, cooperazione industriale, sicurezza e Difesa, ma non solo. Intervistata da Formiche.net, il sottosegretario di Stato alla Difesa, Isabella Rauti, ha sottolineato il valore di queste intese e ha evidenziato l’impegno della Difesa italiana per la promozione del Paese e delle sue eccellenze, umane e materiali, all’estero.

Sottosegretario, anche lei si trovava a Gedda per l’arrivo di Nave Vespucci, la quale è quasi giunta alla fine del suo tour biennale intorno al globo. Cosa rende unico questo viaggio e qual è il valore diplomatico e strategico di questa iniziativa?

Il tour del Vespucci intorno al globo è stato un successo straordinario e dobbiamo parlare di “fenomeno Vespucci”. Il veliero è diventato ambasciatore nel mondo del made in Italy e un’icona di italianità. In ogni tappa abbiamo portato e raccontato l’Italia e la sua cultura e, in molte tappe, abbiamo allestito i “villaggi Italia”, una vera e propria vetrina itinerante delle nostre eccellenze. Il tour della nave più bella del mondo è un impegno della Marina militare e del ministero della Difesa, ma è l’intero sistema Italia che ha fatto squadra e sono 12 i dicasteri complessivamente coinvolti sotto la regia della presidenza del Consiglio dei ministri. L’apprezzamento riscosso ci conferma che il progetto era giusto e possiamo essere orgogliosi di quanto abbiamo fatto e stiamo facendo. Un successo che continuerà con il tour nel Mediterraneo, con almeno 14 tappe, in cui raccontare cosa ha significato il tour mondiale del Vespucci. L’operazione è riuscita, non è stata soltanto la promozione delle nostre aziende e del made in Italy, ma anche l’occasione per importanti incontri bilaterali e per consolidare i nostri rapporti diplomatici e politici a livello internazionale in una fase che vede l’Italia centrale nel dialogo per gli  equilibri mondiali.

Proprio riguardo ai rapporti diplomatici, l’arrivo del Vespucci è coinciso con la visita del presidente Meloni in Arabia Saudita. Cosa può dirci di questa visita e dell’accordo sottoscritto con Riad?

Una visita strategica quella del presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Arabia Saudita, Paese centrale per il mondo arabo e islamico. Si apre, dopo la sottoscrizione degli accordi, un capitolo nuovo nella collaborazione bilaterale. Il presidente Meloni e il principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta che sancisce un partenariato strategico in particolare nel Mediterraneo allargato, area cruciale della geopolitica. Com’è noto, sono tanti gli accordi siglati  –  per un valore complessivo di  10 miliardi di dollari – su temi come le interconnessioni strategiche e infrastrutturali; la ricerca scientifica; la cooperazione energetica e l’innovazione tecnologica. Inoltre, mi piace sottolineare che gran parte degli accordi riguarda anche le collaborazioni in Africa, in materia energetica e non solo, in perfetta linea con il Piano Mattei. Ugualmente importante la missione in Bahrein, attuale presidente di turno della Lega Araba e interprete del dialogo interreligioso a livello internazionale. 

Una parte sostanziale dell’accordo sottoscritto riguarda la Difesa e la cooperazione tra le industrie dei due Paesi. Quali sono le intese più rilevanti in questo senso?

L’accordo ha permesso di raggiungere intese importanti in materia di Difesa  e industria, in particolare nei settori aerospaziale, elicotteristico e dei sistemi di combattimento aereo. Importante anche l’accordo di collaborazione industriale finalizzato a condividere il know-how italiano nella costruzione delle navi, che rappresenta un campo sfidante in cui giocano tecnologia e geopolitica.

Si è parlato anche del Gcap?

Tra i temi affrontati nel confronto c’è stato anche quello dello sviluppo di un sistema aereo di nuova generazione, frutto dell’avviato programma Gcap, verso il quale l’Arabia Saudita ha mostrato interesse. L’Italia non è contraria all’ingresso dell’Arabia Saudita, ma c’è la consapevolezza che si tratterebbe di un processo lungo legato anche a un allineamento del Regno Saudita alle capacità industriali della Difesa di tutti gli attori già coinvolti. Complessivamente sono molti gli interessi convergenti tra i due Paesi e l’Italia vuole costruire una sintesi ed  individuare i rispettivi settori più efficaci.

Tra i suoi focus in questa missione c’era anche il tema della disabilità. Qual è l’importanza di questa realtà per il ministero della Difesa?

Nella tappa di Gedda c’è – ma non è la prima iniziativa nell’ambito del tour Vespucci – uno spazio evento promosso dal ministero per le Disabilità. Questo tema e quello dell’inclusione sono, sin dall’inizio, un filo rosso dell’iniziativa e un rotta parallela. Infatti, il catamarano “Lo spirito di Stella”, totalmente privo di barriere architettoniche, è partito insieme a Nave Vespucci dal porto di Genova nel luglio 2023, condividendo alcuni tratti della traversata marittima, separandosi per alcuni passaggi del tour e ricongiungendosi in Australia per poi proseguire insieme. Lo stesso accadrà anche per il tour mediterraneo. 

In cosa consiste questa iniziativa?

“Lo spirito di Stella” e il progetto “Wow” (Wheels on Waves), voluti da Andrea Stella, sono la dimostrazione dell’impegno del ministero della Difesa e delle aziende di settore per sostenere un progetto di inclusione. Il catamarano ha imbarcato veterani stranieri, militari italiani disabili e appartenenti al nostro Gruppo sportivo paralimpico della Difesa (Gspd), che si sono alternati per il tour mondiale. Il messaggio è quello di non lasciare nessuno indietro, principio cardine della Cultura della Difesa, e abbattere le barriere materiali e immateriali. Il catamarano “Lo spirito di Stella” è diventato ambasciatore e messaggero dello sport come motore di inclusione e della necessità di creare città inclusive in grado di offrire servizi dedicati al mondo della disabilità.

Questo ci riporta al legame tra lo sport e le Forze armate. Che valore ha questo legame per la Difesa? 

La Difesa sostiene lo sport nei valori che rappresenta: disciplina, sacrificio, spirito di gruppo e inclusione. Le Forze armate e i loro gruppi sportivi da anni sono parte integrante del modello sportivo italiano costituendo uno dei punti di forza dello sport nazionale d’élite.

Quali sono le principali iniziative che coinvolgono i gruppi sportivi militari?

La Difesa ha quattro gruppi sportivi militari, uno per ogni Forza armata, con una media di reclutamento di 75 atleti all’anno. Attualmente sono circa 800 gli atleti delle Forze armate (oltre agli 185 i tecnici) che costituiscono l’asse portante delle rappresentanze nazionali, sia negli sport estivi sia in quelli invernali. Sono numerosissime le iniziative e le partecipazioni alle maggiori competizioni nazionali ed internazionali. Faccio solo qualche esempio: la partecipazione all’ultima edizione dei Giochi estivi di Parigi, con un numero di medaglie ottenute assolutamente soddisfacente sia alle Olimpiadi che alle Paralimpiadi, per non parlare della partecipazione alla Coppa del mondo di Sci alpino femminile, che si è svolta sulla pista Olympia delle Tofane di Cortina d’Ampezzo nei giorni scorsi. L’evento ha visto impegnati i gruppi sportivi militari, ma anche quelli delle Fiamme gialle e delle Forze di polizia, i quali hanno registrato successi straordinari, come quelli di Sofia  Goggia (Fiamme gialle) in discesa libera e di Federica Brignone (Carabinieri) nella Super G. 

E riguardo agli atleti paralimpici?

Il Gruppo sportivo paralimpico della Difesa (Gspd), nato nel 2014, è di composizione interforze e si è distinto in molte competizioni nazionali ed internazionali. Nel mese di febbraio rappresenterà l’Italia in Canada agli Invictus Games e, naturalmente, parteciperà alle Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026. 

[Fonte: formiche.net]

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