Assegnato alle competenti commissioni del Senato l’esame del Ddl di Rauti sulla giornata delle dipendenze patologiche: focus anche sul Gap.
Sarà la 12ª commissione permanente Igiene e sanità a esaminare in sede referente il disegno di legge della senatrice di Fratelli d’Italia Isabella Rauti recante “Istituzione della Giornata nazionale sulle dipendenze patologiche”. Come annunciato nella seduta di ieri 11 giugno dell’Aula, dovranno esprimere i pareri in sede consultiva le commissioni 1ª (Affari Costituzionali), 2ª (Giustizia), 5ª (Bilancio), 7ª (Istruzione pubblica, beni culturali).
Il testo ricalca quello che a Montecitorio è già stato assegnato e chiama in causa, tra le dipendenze patologiche, anche quella da gioco.
Come si legge nella relazione illustrativa, tra le varie dipendenze c’è “il disturbo da gioco d’azzardo definito, nell’ultima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm V), come ‘comportamento problematico persistente o ricorrente legato al gioco d’azzardo che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi’. Il giocatore patologico, infatti, mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d’azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nell’apparente tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche, e – quindi – indebitandosi, trascurando, al contempo, gli impegni della sua vita quotidiana. I fattori di rischio, sempre secondo il Dsm V, sono imputabili al ‘gioco d’azzardo che inizia nell’infanzia o nella prima adolescenza’ e, a tale riguardo, costituiscono un problema rilevante e in costante crescita le cosiddette «ticket redemption», cioè le slot machine per bambini e adolescenti con cui si vincono dei ticket, ciascuno dei quali ha un determinato valore economico, cumulabili tra loro e scambiabili con premi di valore economico cospicuo.
Oggi – secondo le stime di alcuni esperti – il gioco d’azzardo patologico (Gap) potrebbe interessare dal 2 al 4 per cento della popolazione mondiale, diventando, di fatto, un grave problema di salute pubblica.
In Italia, la spesa dei cittadini per il gioco d’azzardo lecito è pari a oltre 96 miliardi di euro annui, con un introito annuo, per l’erario, pari a oltre 11 miliardi di euro e con un depauperamento medio, per ciascun giocatore, pari a 385 euro annui.
I dati della prima indagine epidemiologica in materia dell’Istituto superiore di sanità (Iss), pubblicata nel mese di ottobre 2018, tracciano un quadro agghiacciante sul gioco d’azzardo in Italia: sono 18 milioni gli italiani adulti che giocano e un milione e mezzo sono giocatori problematici; inoltre, anche i minorenni giocano d’azzardo, nonostante sia vietato dalla legge. Nella medesima indagine, infatti, si rileva che sono quasi 700.000 gli adolescenti tra i 14 e i 17 anni che giocano d’azzardo e questo, evidentemente, denota un problema di carattere educativo e culturale”.
IL DDL – Il testo prevede, nella giornata del 20 marzo, “l’indizione di cerimonie, iniziative e incontri nel territorio nazionale volti a informare e a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle dipendenze patologiche, stabilendo, altresì, che la Giornata non è considerata solennità civile”.
[Fonte: www.gioconews.it]