Treviglio {ddv} Il presidio antifascista contro l’intitolazione della nuova sede di Fratelli d’Italia a Pino Rauti diventa un corteo non autorizzato: scontri con la polizia e altissima tensione in piazza sabato sera a Treviglio.
Era stata annunciata come una doppia manifestazione ad alta tensione ed esattamente così è andata. Mentre in via Anita Scotti si teneva l’inaugurazione della nuova sede di Fratelli d’Italia (leggi a pagina 3), nel centro storico cittadino si sono dati appuntamento un centinaio di manifestanti antifascisti, per una contro-manifestazione di protesta. Al termine però, le cose sono degenerate.
A organizzare la contro manifestazione era il Comitato per la difesa della Costituzione, un’ora prima del taglio del nastro di via Scotti. Tra gli aderenti alla manifestazione – un centinaio in totale – c’erano diverse sezioni dell’Anpi e di Rifondazione comunista, oltre agli esponenti del collettivo Tana Liberi Tutti di Treviglio.
Tutto si è svolto in modo relativamente ordinato fino al termine degli interventi, quando un gruppo di giovani manifestanti, vicini al collettivo, hanno cominciato a urlare “Corteo, corteo”.
Peccato però che la manifestazione fosse stata autorizzata soltanto come presidio “fisso” in piazza Manara. Nessun permesso a spostarsi da lì, anche per evitare il crearsi di tensioni con i partecipanti all’inaugurazione di via Scotti.
Alcuni manifestanti hanno però comunque staccato gli striscioni affissi alle colonne del portico del Comune e si sono schierati per incamminarsi in corteo verso via Roma.
Molti dei manifestanti a quel punto hanno lasciato la piazza. Una trentina invece sono rimasti sul posto e, disobbedendo all’ordine di non muoversi in corteo, hanno cercato di incamminarsi, senza tuttavia forzare la linea dei poliziotti in tenuta anti-sommossa.
Il corteo non autorizzato ha cercato di muoversi prima verso via Roma, poi verso vicolo Municipio e infine verso l’unica via non chiusa dalle forze dell’ordine, via Galliari.
Ne è nato un inseguimento: i manifestanti davanti, e la polizia dietro. Ci sono stati momenti di altissima tensione nella via, con pesanti insulti nei confronti delle forze dell’ordine. E poi anche davanti al Santuario della Madonna delle lacrime, quando i manifestanti hanno imboccato via Sant’Agostino. Qui, la polizia è riuscita a fermare il gruppo, schierandosi nella stretta via che costeggia il Santuario. Gli organizzatori negano ma ci sono stati momenti di altissima tensione, con qualche scontro anche fisico oltre che verbale. Nessun ferito, fortunatamente.
Il commissario Angelo Lino Murtas ha quindi urlato alla folla di disperdersi: un ultimatum che i manifestanti hanno deciso di seguire. Sono quindi tornati sui loro passi, verso la piazza, dove è continuato un presidio ulteriormente ridotto, sotto l’occhio della polizia e dei carabinieri. Durante il tragitto è volato anche un fumogeno rosso, poi allontanato dalla folla dallo stesso commissario.
Prima del corteo non autorizzato e delle tensioni, la manifestazione si era svolta in modo tranquillo, con interventi di Rifondazione, dell’Anpi e di altri attivisti dell’estrema sinistra. Parecchi gli slogan, anche decisamente coloriti. “Le sedi fasciste si chiudono col fuoco, ma coi fascisti dentro” urlavano alcuni dei manifestanti più animosi.Altri in modo molto più pacifico hanno protestato a lungo contro l’intitolazione a Treviglio, sotto l’egida dell’Amministrazione, della nuova sede di via Anita Scotti. Presente in piazza, ma in disparte, anche il segretario del Partito democratico di Treviglio Davide Beretta. Dagli altoparlanti, gli organizzatori hanno ribadito le ragioni della protesta: contestare l’intitolazione a Rauti della nuova sede di Fratelli d’Italia, e contestare le politiche abitative in atto in quella zona di Treviglio.
uanto alle tensioni, documentate da diversi video, gli organizzatori negano persino che siano accaduti. E se la prendono, tanto per cambiare, con la stampa. «Non abbiamo necessità di provare qualcosa che non è successo, nonostante i titoloni ad effetto di alcuni giornali locali, sui presunti scontri in piazza mai avvenuti», scrivono. «La risposta atifascista è stata chiara e forte – continuano – nel territorio il neo fascismo sarà smascherato (anche se assume veste istituzionale) e contestato nei contenuti di odio e xenofobia propagandata. La piazza antifascista di sabato ci ha lasciato con un impegno: non smobilitare ma, anzi, organizzarci e strutturarci per una presenza, non solo di risposta alle probabili provocazioni, ma anche di sensibilizzazione della cittadinanza sui pericoli di dare spazio a culture razziste e sovraniste».
Durante la serata alcuni ragazzi hanno reso noto come nei giorni precedenti una decina di loro abbiano ricevuto avvisi di garanzia per aver partecipato ad altre manifestazioni non autorizzate. Il riferimento è ai due presidi davanti alla sede FdI in via Scotti nelle scorse settimane. «Manifestazioni spontanee» secondo il Comitato, che si è espresso in merito a mezzo di una nota.
Davide D’Adda
Giornale di Treviglio – 22 novembre 2019
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