Il Dipartimento pariopportunità, famiglia e valori non negoziabili Abruzzo, nel giorno della festa del papà, ricorda il disagio dei papà separati

Il Dipartimento pariopportunità, famiglia e valori non negoziabili Abruzzo questo 19marzo, festa del papà, vuole ricordare il disagio dei papà separati.
Quello dei padri separati è un dramma silenzioso: l’allontanamento dai figli, il dover abbandonare la casa coniugale, la crisi economica aggravata ulteriormente da questo anno di pandemia hanno creato nuovi protagonisti della povertà.
Seconda la Caritas i padri sparati sono i nuovi poveri, su 4 milioni di uomini separati o divorziati ben 800000 sono sulla soglia di povertà e 150000 vivono in uno stato di totale indigenza. Padri costretti a mangiare alla mensa della Caritas o a dividersi in più lavori per riuscire ad arrivare alla fine del mese e mantenere la famiglia, attraverso l’assegno mensile che viene dato al genitore affidatario, rappresentato nella stragrande maggioranza dei casi dalla madre.
Il 66 % dei separati, secondo il Rapporto Caritas, non riesce a provvedere alle spese per i beni di prima necessità e si contano oltre 200 suicidi l’anno nonostante nel 2006 in Italia sia stata varata la legge sul cosiddetto affido condiviso.
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato più volte l’Italia perché non rispetta l’affido condiviso, dimostrando che tra legge e applicazione della stessa c’è spesso una distanza abissale. Nel 2018 la Corte ha sollecitato l’Italia a riconoscere il diritto alla “genitorialità”.
In questo scenario drammatico, di reale disperazione, oltre le formule ipocrite della politica del consenso facile, c’è la necessità di tutelare un valore fondamentale per l’equilibrio di un uomo e di un padre: la dignità.
Abbeveriamoci nella dignità di chi, pur perduto nell’Inferno della disperazione senza uscita di una mortificazione economica, umana e professionale non rinuncia al #sorriso più spontaneo e più bello: quello di padre.