(Adnkronos) – “Se non ci fosse stato Fdi -ha dichiarato Isabella Rauti- con le sue iniziative parlamentari e i numerosi eventi esterni il trentennale sarebbe passato quasi sotto silenzio, vittima di un pervicace negazionismo dell‘oppressione dei regimi e dei totalitarismi comunisti. Al globalismo del politicamente corretto ‘sfugge’ che il Muro è stato voluto dalla dittatura comunista della Repubblica democratica tedesca, ed è stato per 28 anni il simbolo della cortina di ferro, della logica spartitoria di Yalta, della Guerra fredda e della divisione della Germania, dell’Europa e del mondo e che si è identificato con l’oppressione dei popoli dell’Europa orientale”.
“La storia del Muro va contestualizzata con le rivolte del popolo ungherese del ’56 , con la ‘primavera di Praga’, con i fermenti dei cantieri di Danzica, con la nascita di Solidarnosc e con la storia della dissidenza, da Solženicyn ai tanti protagonisti meno noti o rimasti addirittura sconosciuti. Cadeva il Muro e nasceva il protagonismo dei popoli europei e non vogliamo arrenderci ad una costruzione europea che sacrifica la sua storia comune di civiltà e cultura sull’altare del mercato e della tecnocrazia”.
[Fonte: www.iltempo.it]