Il Tempo – Nel nome del Padre

Il quotidiano indipendente “IL TEMPO” ha festeggiato i suoi ottant’anni di vita (1944 – 2024) con un inserto speciale dedicato.
Ringrazio il Direttore per avermi ospitata in questa occasione, con un ricordo a mia firma, su mio padre Pino Rauti, giornalista del quotidiano fino al 1972.
Un ricordo personale che ne sottende tanti altri di carattere familiare ma anche politico e direi di costume del tempo. Storie belle.
Buona lettura

Mio padre, Pino Rauti, è stato giornalista e inviato del quotidiano indipendente “Il Tempo” per circa vent’anni. Fu assunto da Renato Angiolillo che di mio padre ha sempre apprezzato l’intelligenza e lo stile giornalistico pur non condividendone le idee e le posizioni politiche.

Ricordo papà che – come i giornalisti di allora senza il pc – trascorreva l’intera giornata a caccia di notizie, veniva a casa all’ora di cena e poi tornava al giornale per la composizione dei pezzi in tipografia . Del giornale ricordo anche il simpatico box sui Cocker, personalmente voluto dal Direttore, che fece capitolare mia madre che accettò l’arrivo in famiglia di Kira, una terribile cucciola color champagne.
Nel 1972 Rauti venne arrestato con accuse terribili dalle quali fu totalmente assolto; durante la sua detenzione venne candidato alle elezioni politiche nelle liste del Movimento Sociale Italiano (MSI) per volontà di Giorgio Almirante ed il resto è storia.
Ma quello che pochi sanno è che il direttore Renato Angiolillo chiese ripetutamente ai giudici di Milano – responsabili del procedimento – di essere ascoltato per produrre quella che fu giudicata in seguito una “prova regina” dell’estraneità di Rauti ; in tipografia infatti con data ed ora c’erano due pezzi composti a sua firma , testimonianza della sua presenza in redazione a Roma nello stesso giorno e negli stessi orari in cui, secondo l’accusa, si sarebbe trovato altrove. Molti elementi e documenti, nel tempo, contribuirono a stabilire l’innocenza di mio padre e portarono al suo proscioglimento da ogni accusa ma tra i primi a credere nella sua innocenza fu quel Direttore irascibile ma galantuomo che tanto spesso aveva discusso e anche litigato con quel cronista speciale dalla firma importante e scomoda.

di Isabella Rauti
Senatrice e Sottosegretario alla Difesa

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2024-06-05 – Il Tempo – Nel nome del Padre
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