(DIRE) Roma, 19 Nov. – “Oggi, oltre ai domini tradizionali, terrestre, aereo e marittimo, le sfide si estendono ai nuovi domini, cyber, spazio, dimensione subacquea. Questi temi, cruciali per la sicurezza, sia a livello nazionale che internazionale, impongono un’evoluzione decisa e rapida nella preparazione delle nostre Forze Armate. In un mondo che si evolve rapidamente, infatti, viviamo scenari complessi, che sono caratterizzati da nuove sfide, che inevitabilmente portano a nuove preoccupazioni, nuove minacce, non sempre visibili, difficilmente identificabili, sempre più difficilmente. Da più di due anni c’è una guerra che non si combatte solo con le armi tradizionali, è una guerra ibrida che sfrutta la disinformazione, gli attacchi informatici, la capacità di orientare l’opinione pubblica. In un mondo sempre più interconnesso la formazione militare quindi richiede una visione interdisciplinare e la capacità di affrontare minacce multidominio”.
Inizia con queste parole il videomessaggio del ministro della Difesa, Guido Crosetto, al primo Forum nazionale della Formazione Interforze in corso al CASD, voluto e promosso dalla Sottosegretaria alla Difesa, Isabella Rauti. Hanno partecipato i Capi di Stato Maggiore delle Forze armate. “In questo momento nella NATO si sta decidendo di aggiungere un ulteriore dominio, il cognitive, a dimostrazione di quanto giochino un ruolo cruciale la disinformazione e le fake news. In questo momento storico, per riuscire a distinguere ciò che è vero dal ciò che è falso e ancora di più da ciò che è verosimile, è essenziale comprendere le dinamiche geopolitiche, i cambiamenti globali, quelli tecnologici, che possono influenzare economie, mercati e società. Questo impone una strategia che vada oltre l’approccio tradizionale e guardi al futuro. È necessario sviluppare le competenze per interpretare, comprendere e fronteggiare queste complessità”, ha aggiunto Crosetto.
“Il Forum di oggi è sicuramente un’occasione preziosa per discuterne, iniziare a ragionarci sopra e rappresenta un’opportunità per evidenziare l’impegno del Dicastero di investire nel personale per creare competenze e professionalità, per essere rilevanti, per avere i mezzi per operare in contesti sempre più difficili e soprattutto nei settori, nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, le cosiddette STEM. Gli istituti militari con un approccio innovativo dovranno puntare su una formazione avanzata, dalla capacità di analisi, di gestione, di integrazione di dati, all’adozione di soluzioni tecnologiche innovative che consentano di prendere decisioni più rapide e consapevoli, dall’intelligenza artificiale al quantum computing, dai big data alla difesa dagli attacchi cyber.
Tutto questo è fondamentale per proteggere le infrastrutture critiche e rafforzare la sicurezza del Paese. Per questo motivo dobbiamo costruire percorsi di formazione che promuovano una sinergia tra le diverse Forze Armate, Esercito, Marina, Aeronautica, Arma dei Carabinieri e non soltanto. Allo stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che la tecnologia da sola non basta. Il capitale umano è il vero asset strategico. La preparazione dei nostri giovani si basa su un lavoro di squadra, sul rispetto reciproco e sulla leadership. È la forza del gruppo associata al perseguimento degli obiettivi comuni che determina la buona riuscita di questo percorso formativo condiviso”, ha proseguito il ministro che ha ricordato che “investire nella formazione significa garantire l’efficacia e l’efficienza delle nostre Forze Armate e prepararle a rispondere, in futuro e oggi, alle sfide di un sistema globale sempre più complesso e in continua evoluzione”. (Sim/ Dire) 12:07 19-11-24
[Fonte: www.ilmetropolitano.it]