Difficilmente queste proposte, tutte dell’opposizione, potranno essere approvate. Ma non è escluso che possano trovare spazio come emendamenti ai decreti in arrivo o già in corso di conversione in Parlamento
di Andrea Gagliardi e Andrea Marini
Con lo scoppio dell’epidemia del coronavirus, l’iniziativa legislativa è passata soprattutto nelle mani del governo che ha sfornato finora 7 decreti legge (in parte accorpati) e i numerosi dpcm per cercare di dare una risposta a imprese, famiglie e sistema sanitario travolti dall’emergenza. Ma anche il Parlamento si è mosso. Risultano presentate infatti finora 7 proposte di legge, tutte dell’opposizione, in materia Covid-19. Si va dalla giornata per le vittime alla tutela per i medici impegnati tutti i giorni ad arginare il virus. Difficile che queste proposte possano essere approvate. Ma non è escluso che possano trovare spazio come emendamenti ai decreti in arrivo o già in corso di conversione in Parlamento.
I decreti all’esame delle Camere
Primo tra tutti il Cura Italia. Approvato con la fiducia al Senato il 9 aprile si appresta a iniziare il suo iter alla Camera. Fra i provvedimenti contenuti la Cassa integrazione in deroga estesa a tutta Italia, l’aumento degli straordinari per i medici. E poi il bonus babysitter, la proroga degli sfratti, il fondo garanzia per le imprese, il rinvio delle scadenze o la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi per piccole imprese, professionisti e le partite iva. Oltre ai 600 euro per i lavoratori autonomi.
Ma c’è anche il decreto liquidità, approvato dal Cdm il 6 aprile dal Cdm (che inizia alla Camera il suo percorso di conversione in legge) con il “bazooka” da 750 miliardi in totale per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi per l’export si sommano ai 350 già previsti dal decreto Cura Italia, con l’arrivo di una copertura fino al 100% per prestiti fino a 800mila euro. Nonché il decreto di aprile (finanziato con fondi Ue e maggiore deficit), atteso entro la fine del mese, che fino all’estate dovrebbe prolungare cassa integrazione, aumentare il bonus per gli autonomi a 800 euro e introdurre il reddito di emergenza.
I disegni di legge presentati
Ma torniamo ai disegni di legge depositati. A fine marzo è stata presentata quello per “l’istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus e disposizioni per il sostegno della ricerca scientifica” (primo firmatario Giorgio Mulè – Fi). Analoga la proposta di Isabella Rauti (Fdi). Una parte del pacchetto di provvedimenti è di carattere sanitario. Come le “Disposizioni in materia di tutela del personale direttamente impiegato nelle attività di contrasto dell’emergenza epidemiologica da COVID-19) (Paolo Russo – Fi), le “Misure per la prevenzione e il contenimento del contagio da COVID-19” (Cosimo Maria Ferri – Iv) e l’“Estensione dei benefìci previsti per le vittime del dovere al personale sanitario che sia deceduto o abbia subìto invalidità permanente per avere contratto il COVID-19 in attività di servizio” (Antonino Germanà – Fi).
Dalla sanità al fisco
Mentre il resto dei disegni di legge depositati sono di natura economico-fiscale. Si va dalle “disposizioni concernenti la definizione agevolata di imposte, atti di accertamento e riscossione e contenzioso tributario, per favorire la ripresa economica nazionale a seguito dell’epidemia di COVID-19” (Antonio Martino – Fi) alle “Disposizioni in materia fiscale a favore delle imprese colpite dal calo di esportazioni in Cina a seguito dell’epidemia COVID-19” (Gianfranco Rufa – Lega).
[Fonte: www.ilsole24ore.com]