Atto n. 3-02783 (in Commissione)
Pubblicato il 3 agosto 2021, nella seduta n. 354
LA PIETRA , CALANDRINI , FAZZOLARI , GARNERO SANTANCHE’ , MALAN , RAUTI , ZAFFINI – Ai Ministri della salute e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. -Premesso che:
sono numerose e diffuse le segnalazioni pervenute dai nostri connazionali residenti all’estero che, in varie aree del mondo, stanno riscontrando notevoli difficoltà legate al rilascio del green pass e conseguentemente al rientro in Italia;
gli italiani residenti all’estero e iscritti all’AIRE risultano essere, al gennaio 2020, 5.486.081 ed è noto che al di fuori dell’area europea di farmacovigilanza sono state autorizzate ed implementate campagne vaccinali che prevedono l’inoculazione di vaccini diversi da quelli autorizzati dall’Agenzia europea del farmaco, oltre che, conseguentemente, dall’Agenzia italiana del farmaco: tra questi, il vaccino russo Sputnik e il vaccino cinese Sinopharm;
sono infatti numerosi gli italiani che, coerentemente alle disposizioni delle autorità sanitarie dei rispettivi Paesi di residenza, si sono immunizzati all’estero con i vaccini russi e cinesi, quali lo Sputnik, Sinopharm, Sinovac o altri sieri non autorizzati dalle agenzie del farmaco italiana ed europea;
tale circostanza determina allo stato attuale l’impossibilità per i nostri connazionali già immunizzati con tali vaccini di ottenere il green pass vaccinale, con tutte le conseguenze, gli inconvenienti e i disagi che ciò comporta in termini di limitazioni della mobilità internazionale e di necessaria osservanza dei periodi di isolamento precauzionale e quarantena fiduciaria al rientro sul territorio nazionale;
si tratta di una situazione di grave disagio che coinvolge un numero imprecisato ma presumibilmente molto elevato di nostri connazionali, residenti in Paesi che hanno fondato le campagne vaccinali sulla somministrazione di vaccini diversi da quelli autorizzati dalle autorità sanitarie europee e nazionali, e che oggi si trovano, loro malgrado, nella situazione di non vedersi rilasciato il green pass vaccinale pur essendo immunizzati;
pur nella consapevolezza della necessità di agire in un contesto di sicurezza generale, di contenimento dei rischi di contagio e di tutela della salute pubblica non si può comunque trascurare come la comunità scientifica internazionale non sia stata, né sia tuttora concorde nell’identificare e valutare l’efficacia dei diversi vaccini anti-COVID sviluppati e somministrati alla popolazione a livello mondiale;
analogamente, non è trascurabile, né può a parere degli interroganti divenire motivo penalizzante, né ragione di limitazione della libertà personali, la circostanza per cui i nostri connazionali residenti all’estero (peraltro, in assenza di diverse indicazioni governative o di una chiara strategia vaccinale che rendesse disponibili anche per gli italiani all’estero vaccini autorizzate dall’EMA), si trovino oggi limitati nelle possibilità di accesso e circolazione sul territorio nazionale, per il fatto di aver civilmente ottemperato alle disposizioni delle autorità sanitarie locali, trovandosi adesso nella paradossale situazione di un mancato riconoscimento dell’efficacia del siero inoculato e nell’impossibilità, d’altro canto, di immunizzarsi con sieri diversi,
si chiede di sapere quali iniziative i Ministri in indirizzo ritengano di poter adottare per consentire ai cittadini italiani residenti all’estero, già immunizzati con vaccini diversi da quelli autorizzati dall’Agenzia europea del farmaco e dall’Agenzia italiana del farmaco, anche eventualmente adottando una speciale strategia di monitoraggio delle condizioni di salute e di prevenzione idonea a garantire il contenimento dei rischi di contagio, di ottenere il rilascio del green pass.
[Fonte: www.senato.it]