Atto n. 4-00461
Pubblicato il 2 agosto 2018, nella seduta n. 30
RAUTI , CIRIANI , LA PIETRA , URSO , DE BERTOLDI , IANNONE , ZAFFINI , BERTACCO , GARNERO SANTANCHE’ , BALBONI , RUSPANDINI , NASTRI , TOTARO , MAFFONI
– Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. –
Premesso che:
l’agricoltura mantovana, all’interno del territorio lombardo che rappresenta in termini d’importanza la prima regione agricola italiana, è caratterizzata, oltre che da una produzione fortemente zootecnica, (in considerazione che la carne suina, bovina, le uova e il latte, concorrono per il 65 per cento della produzione lorda in commercio a livello provinciale) anche dalla diffusione di frutta e orticole di ottima qualità Igp, nonché da un comparto biologico e vitivinicolo di primo piano;
in tale ambito, il sistema agricolo mantovano composto da circa 8.200 imprese, rappresenta un segmento dell’economia territoriale regionale e nazionale, strategico e di assoluto rilievo, per il sistema-Paese, se si valuta l’indice d’incremento di produttività e l’affermazione di più moderne ed efficienti strutture aziendali a livello nazionale, in grado di favorire i sistemi di interconnessione tra professionisti e consumatori;
la Politica agricola comune (PAC) rappresenta a tal fine, per la provincia di Mantova un fattore non trascurabile dal punto di vista economico e finanziario, considerato che con la passata programmazione, venivano erogati annualmente a quasi 9.000 beneficiari, circa 100 milioni di euro di aiuti diretti, (ovvero il primo pilastro della PAC) di cui 88 milioni provenienti dal premio base disaccoppiato;
a tal fine, secondo quanto evidenzia la Confagricoltura di Mantova, la riforma della PAC 2014 – 2020, come peraltro previsto, ha impattato negativamente sui premi delle imprese mantovane, tant’è che nel primo anno di applicazione, sono stati perduti circa 33 milioni di euro rispetto alla situazione di pre-riforma; ciononostante la stessa Confederazione, ritiene che per quanto riguarda la pianificazione del settore, la PAC sia comunque un complesso di norme, essenziale nel garantire un presidio per evitare il rischio di deterioramento del reddito agricolo degli 11 milioni di agricoltori dell’Unione europea;
in tale ambito, si evidenzia un’ulteriore criticità che interessa le imprese agricole del mantovano, connessa all’incertezza e alla lunghezza dei tempi per i pagamenti dei premi, da parte dell’organismo pagatore dei contributi stabiliti dalla PAC dell’Unione europea, ovvero: l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), i cui ritardi stanno determinando gravi effetti economici nei confronti dell’attività produttiva delle aziende, con inevitabili ripercussioni anche sulla tenuta dei livelli occupazionali;
secondo quanto risulta agli interroganti, l’Agea non ha infatti ancora disposto i pagamenti, per il rimborso dei premi assicurativi previsti della PAC, nei riguardi delle imprese agricole mantovane rispettivamente per gli anni 2015, (risulta pagato l’80 per cento) 2016, (risulta pagato il 20 per cento) 2017, (non risulta alcun pagamento), mentre per il 2018 le domande sono ancora in corso;
il direttore dell’Agea, nel corso del suo intervento in 9ª Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare) del Senato il 24 luglio 2018, ha sostenuto che sono stati fatti molti passi in avanti, per recuperare i ritardi accumulati e rendere più efficiente il sistema dei pagamenti in agricoltura, ricordando, altresì, che le suddette questioni esulano dal loro operato e si aggiungono alle difficoltà specifiche che Agea ha dovuto affrontare in questo periodo (riorganizzazione in atto, proroga con la legge di SIN SpA (legge n. 231 del 2005), gara per l’affidamento dei servizi in corso da due anni e procedure concorsuali);
a giudizio degli interroganti, le esposte argomentazioni espresse dal direttore dell’Agea, appaiono insufficienti e tardive rispetto alle legittime richieste e aspettative delle imprese agricole mantovane, i cui ritardi nei pagamenti e nella gestione delle pratiche, (che coinvolgono anche per gli organismi pagatori regionali) si traducono in gap competitivi con le imprese degli altri Paesi europei, dove peraltro le pubbliche amministrazioni sono in grado di gestire la presentazione delle domande senza ritardi e di erogare nei termini i contributi previsti dai regolamenti comunitari;
i numerosi atti di sindacato ispettivo, presentati a partire dall’inizio della XVII legislatura, le numerose sollecitazioni da parte delle associazioni agricole nazionali e delle aziende interessate, finalizzate a migliorare e velocizzare il sistema dei pagamenti e di coordinamento da parte dell’organismo pagatore, evidenziano a parere degli interroganti, la necessità di rivedere le funzioni attribuite all’Agea, al fine di evitare il proseguimento di inefficienze e rendere puntuale il sistema dei pagamenti diretti, spettanti alle imprese agricole mantovane e disposti dalla riforma della politica agricola comune;
gli interroganti evidenziano inoltre, che i ritardi o i mancati pagamenti che coinvolgono numerose imprese agricole di altre regioni italiane, accrescono le difficoltà esistenti per il comparto agricolo, anche in relazione alle complessità legate all’accesso al credito bancario;
la situazione che si è venuta a determinare nei confronti delle imprese agricole del mantovano rende pertanto urgente e indispensabile, a giudizio degli interroganti, l’adozione di iniziative, anche legislative, da parte del Ministro in indirizzo, nei riguardi dell’Agea, in considerazione del fatto che le aziende agricole italiane, attendono in media sei mesi in più rispetto a quelle dei Paesi Ue per ottenere i contributi europei o, come esposto in precedenza, addirittura anni prima di ricevere i fondi previsti,
si chiede di sapere:
quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda assumere, nell’ambito delle proprie competenze, nei confronti dell’Agea, al fine di velocizzare il sistema dei pagamenti in favore delle imprese agricole mantovane, che attendono da anni, il saldo o addirittura l’intero importo dei premi assicurativi individuali, previsti dalla PAC, i cui ritardi mettono a serio rischio la copertura assicurativa di molte colture;
se non convenga sulla necessità di rivedere l’intero sistema organizzativo dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, istituita con decreto legislativo n. 165 del 1999, le cui funzioni ad essa attribuite nell’espletamento della sua missione istituzionale, così come previsto dalla normativa comunitaria in materia di politica agricola comune, risultano inefficienti e scarsamente competitive con gli altri Paesi europei, in relazione al rispetto dei tempi previsti per le erogazione dei fondi comunitari, nei riguardi delle imprese agricole mantovane e in senso più generale nel resto del Paese e consentire pertanto un ruolo adeguato agli operatori pubblici cointeressati alla gestione dei fondi agricoli comunitari.
[Fonte: www.senato.it]