Atto n. 4-01069
Pubblicato il 9 gennaio 2019, nella seduta n. 78
DE BERTOLDI , RAUTI – Ai Ministri dello sviluppo economico, della salute e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. –
Premesso che:
a partire dal 1° gennaio 2019 sono disponibili sul mercato le nuove radiofrequenze per la tecnologia wireless di quinta generazione, cosiddetta 5G, che rappresenta una delle rivoluzioni tecnologiche attualmente più imponenti e avrà effetti e ripercussioni sulla vita e sulla salute di miliardi di persone, in quanto consentirà di connettere ad altissima velocità miliardi di dispositivi che oggi sono semplici elettrodomestici “passivi”;
numerosi scienziati, medici e ricercatori internazionali hanno già lanciato moniti e appelli per contenere questa avanzata, in considerazione del fatto che mancano attualmente valutazioni preliminari dei possibili rischi per la salute delle popolazioni mondiali e dell’impatto che tali radiofrequenze potranno avere sull’ambiente, l’atmosfera e l’ecosistema;
secondo gli esperti, si prevede infatti la trasmissione in wi-fi dallo spazio attraverso droni in orbita e l’installazione di milioni di nuove miniantenne a microonde millimetriche, anche sui lampioni della luce (che andranno a sommarsi agli oltre 20.000 wi-fi pubblici e alle decine di migliaia di antenne per telefonia mobile 2G, 3G e 4G), determinando un’esposizione massiccia della popolazione all’inquinamento elettromagnetico ed un prevedibile innalzamento delle soglie limite per i valori di irradiazione;
si ricorda che nel 2011 lo IARC (International agency for research on cancer) ha classificato i campi elettromagnetici delle radiofrequenze come possibili fattori cancerogeni per l’uomo e che, il 1° novembre 2018, il National toxicology program ha diffuso il rapporto finale di uno studio su cavie animali, nel quale è emersa la chiara evidenza che i ratti maschi esposti ad alti livelli di radiazioni da radiofrequenza, come 2G e 3G, sviluppano rari tumori delle cellule nervose del cuore, esistono anche alcune evidenze di tumori al cervello e alle ghiandole surrenali;
nel marzo 2018, inoltre, sono stati diffusi i primi risultati dello studio condotto in Italia dall’istituto “Ramazzini” di Bologna (Centro di ricerca sul cancro “Cesare Maltoni”) che ha considerato le esposizioni alle radiofrequenze della telefonia mobile mille volte inferiori a quelle utilizzate nello studio sui telefoni cellulari del National toxicologic program, riscontrando gli stessi tipi di tumore;
ancora, quasi 200 scienziati indipendenti, guidati dal professor Lennart Hardell, hanno sottoscritto l’appello per l’introduzione di una moratoria del 5G e un appello internazionale ha già raccolto le adesioni di ricercatori, cittadini e organizzazioni di 96 Paesi, mettendo a disposizione una bibliografia ricchissima, che attesta numerosi rischi biologici da “elettrosmog”;
in Italia, una petizione ha già raccolto migliaia di firme, ed inoltre l’associazione ISDE Medici per l’ambiente ha chiesto al Governo “un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari e una moratoria per l’esecuzione delle sperimentazioni 5G su tutto il territorio nazionale, sino a quando non sia adeguatamente pianificato un coinvolgimento attivo degli enti pubblici deputati al controllo ambientale e sanitario”;
tali osservazioni, a parere dell’interrogante, destano forte preoccupazione in relazione ai possibili effetti altamente gravi e pericolosi per la tutela della salute della popolazione nazionale e anche mondiale, nonché sull’impatto che le onde elettromagnetiche della connessione di quinta generazione possono avere sull’intero ecosistema ambientale;
la necessità di una moratoria, al fine di approfondire nel migliore di modi gli effetti derivanti dall’introduzione di tale nuova tecnologia, risulta pertanto, a giudizio dell’interrogante, urgente ed indispensabile, per evitare ogni possibile rischio per la salute degli individui, anche in relazione ad eventuali cyberattacchi sulle future reti mobili, le quali conterranno informazioni personali e dati sensibili,
si chiede di sapere:
quali valutazioni i Ministri in indirizzo intendano esprimere con riferimento a quanto esposto;
se non convengano sulla necessità di prevedere in tempi rapidi una moratoria, in applicazione del principio di precauzione, volta a sospendere l’introduzione della nuova tecnologia 5G, fino a quando ulteriori e specifici approfondimenti epidemiologici a livello nazionale sui campi elettromagnetici potranno escludere in maniera inequivocabile ogni possibile danno alla salute degli individui;
quali iniziative di tipo normativo intendano introdurre, al fine di sospendere in via precauzionale l’introduzione della tecnologia wireless di quinta generazione, i cui effetti nel complesso con ogni probabilità risultano ancora sconosciuti e rischiosi per la collettività.
[Fonte: www.senato.it]