Atto n. 4-01653
Pubblicato il 14 maggio 2019, nella seduta n. 112
CALANDRINI , BERTACCO , GARNERO SANTANCHE’ , IANNONE , MAFFONI , RAUTI , URSO , FAZZOLARI – Al Ministro dell’economia e delle finanze. –
Premesso che:
l’attuale normativa di finanza e bilancio per gli enti locali prevede, anche per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, l’obbligo della predisposizione del rendiconto economico e patrimoniale, pena la nullità del consuntivo, con le gravi conseguenze che ne derivano e che possono portare allo scioglimento del Consiglio comunale;
tale adempimento risulta essere particolarmente gravoso per i Comuni di dimensioni più ridotte, stanti le poche risorse umane a loro disposizione e la complessità di questa faticosa incombenza che, come dichiarato, peraltro, dal presidente dell’Anci, risulta “antieconomica a fronte di benefici informativi esigui”;
a più voci, in particolare in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, era stata richiesta almeno una proroga della scadenza di tale adempimento fissato al 30 aprile, proroga senza la quale migliaia di piccoli Comuni rischiavano e rischiano di incappare in vincoli non secondari e di vedersi applicare gravissime sanzioni;
tale richiesta di rinviare o rendere facoltativa la contabilità economico patrimoniale per i Comuni sino a 5.000 abitanti, con particolare rilievo alla richiesta di rinvio al 2020 per avere il tempo per semplificare obblighi e normativa, è stato oggetto di sostanziale condivisione anche da parte della Ragioneria generale dello Stato;
sempre in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali, il Governo, pur predisponendo una proroga per alcuni degli adempimenti più gravosi per gli enti locali, ha ritenuto di assumere solo un generico impegno a rinviare con apposita e successiva norma la contabilità economico-patrimoniale per i Comuni sotto i 5.000 abitanti, sia pure con la disposizione da parte del Ministero dell’interno di dare indicazione ai prefetti di non intervenire nelle more dell’approvazione della norma con eventuali sanzioni;
gli interroganti ritengono che tale rassicurazione del Governo debba ora tradursi in atti specifici e tempestivi, poiché a tali impegni assunti in via non formale non sono ad oggi ancora seguiti gli atti conseguenti, lasciando ancora una volta nell’incertezza una soluzione che invece necessita di urgentissima definizione, in quanto, ad oggi, nell’assenza dell’adozione di una proroga specifica, i Comuni si troverebbero in una situazione di grande difficoltà, potenzialmente esposti a gravi sanzioni e rilevanti limitazioni delle proprie attività amministrative;
appare necessario infatti tener conto della circostanza per cui le amministrazioni più piccole, che contano su limitatissime risorse umane e strumentali, abbiano bisogno di regole specifiche improntate alla massima semplificazione, non essendo possibile comparare la loro struttura a quelle di Comuni più ampi e strutturati dal punto di vista organizzativo ed amministrativo;
si rileva peraltro come, già in passato, la commissione per l’armonizzazione degli enti territoriali (Arconet) istituita presso il Ministero dell’economia e delle finanze si sia orientata ad una lettura estensiva delle disposizioni di cui all’art. 232, comma 2, del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), ai sensi del quale gli enti locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti è riconosciuta la facoltà di non tenere la contabilità economico-patrimoniale fino all’anno successivo: un orientamento interpretativo considerato logico e di buon senso, al quale, a parere degli interroganti, è necessario dare continuità;
risulta pertanto prioritario aderire alla richiesta dei piccoli Comuni, varando uno specifico provvedimento normativo che renda facoltativo tale adempimento della predisposizione del rendiconto economico e patrimoniale, o, in subordine, concedendo un ampio margine di proroga, posticipando tale adempimento all’anno successivo, immaginando nel contempo un intervento legislativo più ampio al fine di semplificare gli obblighi per i piccoli Comuni,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Ministro in indirizzo abbia adottato o ritenga di adottare con urgenza, al fine di dare seguito agli impegni assunti con i piccoli Comuni in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali in materia di obbligo di predisposizione del rendiconto economico e patrimoniale, mediante la previsione di adeguate proroghe di termini;
se non ritenga opportuno ed urgente venire incontro alla richiesta dell’Anci di procedere, per i piccoli Comuni, ad una semplificazione degli obblighi, promuovendo conseguentemente una modifica al testo unico che consenta stabilmente a tutti i Comuni sotto i 5.000 abitanti di considerare facoltativo l’obbligo della redazione di rendiconto economico e patrimoniale, approvando il rendiconto di gestione anche senza conto economico e patrimoniale.
[Fonte: www.senato.it]