Percorso:

Interrogazione a risposta scritta – Atto n. 4-05898 – Al Ministro dell’istruzione

Atto n. 4-05898

Pubblicato il 3 agosto 2021, nella seduta n. 354

RAUTI , CIRIANI , BALBONI , BARBARO , CALANDRINI , DE BERTOLDI , FAZZOLARI , GARNERO SANTANCHE’ , IANNONE , LA PIETRA , MAFFONI , MALAN – Al Ministro dell’istruzione. -Premesso che:

gli ultimi dati ISTAT disponibili, riferiti all’anno 2019, mostrano che in Italia la percentuale di giovani che abbandonano precocemente i percorsi di istruzione e formazione è pari al 13,5 per cento, un tasso ben al di sopra di quello della media degli Stati dell’Unione europea, attestato al 10,2 per cento; dalla relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione 2020 della Commissione europea emerge, inoltre, che un terzo (32,5 per cento) dei giovani che in Italia abbandonano precocemente gli studi e la formazione (18-24 anni) sono nati all’estero;

inoltre, dai dati ufficiali forniti dal Ministero dell’istruzione nel rapporto sulla dispersione scolastica nell’anno scolastico 2016/2017 e nel passaggio all’anno scolastico 2017/2018, pubblicato nel 2019, l’abbandono degli studi è particolarmente frequente tra gli studenti nati all’estero in Stati come l’Egitto, il Pakistan, il Bangladesh, il Senegal e la Costa d’Avorio, tutti a maggioranza musulmana, e, sul punto, una ricerca effettuata nel 2017 dall’associazione Acmid- Donna onlus, il cui scopo è la tutela dei diritti delle donne musulmane in Italia, segnalava che, in Italia, 60 bambine musulmane su 1000 sono costrette dai genitori ad abbandonare la scuola dell’obbligo tra la quinta elementare e la prima media, un dato estremamente preoccupante che tra il 2016 e il 2017 era triplicato;

considerato che:

l’abbandono scolastico da parte delle bambine di fede islamica è un problema diffuso su tutto il territorio nazionale ed è una condizione in cui versano migliaia di minori in Italia, mentre colpisce in misura decisamente inferiore i coetanei maschi; l’emergenza pandemica e la necessità di ricorrere alla didattica a distanza notoriamente hanno causato disagio alla popolazione scolastica e soprattutto alle fasce sociali più fragili, causando, nel 2020, il mancato ritorno a scuola di 200.000 studenti; anche l’anno scolastico 2020/2021 ha visto alternarsi numerosi periodi di didattica a distanza e, dunque, verosimilmente si realizzerà il medesimo trend di abbandono, soprattutto nelle fasce più fragili;

inoltre, si può ritenere che la didattica a distanza abbia penalizzato fortemente anche le bambine di fede islamica, e appare verosimile che il loro tasso di abbandono scolastico possa andare incontro ad un incremento; i giovani che lasciano gli studi precocemente sono destinati a diventare NEET (not in employment, education and training), termine con il quale si indicano gli individui con un’età compresa tra i 15 ed i 29 anni che non studiano e non lavorano;

il diritto all’istruzione è un diritto fondamentale anche per il pieno sviluppo della personalità, e la tutela dell’infanzia e la garanzia che tutti i minori possano godere in pienezza dei propri diritti deve essere il faro di uno Stato di diritto,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda effettuare una verifica rispetto agli ultimi dati relativi all’abbandono scolastico da parte delle bambine provenienti dalla comunità islamica;

se non intenda porre in essere iniziative mirate, anche di sensibilizzazione nei confronti della comunità islamica in Italia, al fine di circoscriverne l’entità;

quali iniziative intenda assumere per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei percorsi di studio e formazione, garantendo a tutti i giovani il diritto all’istruzione.

[Fonte: www.senato.it]

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