Atto n. 4-05956
Pubblicato il 7 settembre 2021, nella seduta n. 357
RAUTI – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dello sviluppo economico. -Premesso che:
Retelit S.p.A. è una società italiana che opera nel settore ICT, in particolare collegamenti in fibra ottica di proprietà, data center, cloud e cavi sottomarini;
la società è uno dei principali fornitori italiani indipendenti di servizi wholesale in fibra ottica, con una piattaforma di rete di circa 16.000 chilometri, comprese le reti metropolitane delle prime 14 città italiane, e il collegamento on-net di circa 6.500 siti;
Retelit è proprietaria di 18 data center situati in Italia e uno in Austria, è partecipe del AAE-1, un cavo sottomarino di 25.000 chilometri che collega l’Europa all’Asia passando per il Medio oriente, garantisce la connessione delle basi americane in Italia, in particolare Aviano, caserma Ederle (Vicenza), Sigonella, Capodichino e Camp Darby (Pisa);
la società è quotata alla borsa di Milano dal 2000, nel segmento STAR da 26 settembre 2016, con un fatturato, nel 2020, di 165 milioni di euro, con ben 630 dipendenti in Italia;
nel febbraio 2020, con la holding libica di partecipazioni tecnologiche LPTIC (Libyan post & telecommunications & information technology company), ha costituito la Retelit Med srl, partecipata pariteticamente (50 e 50 per cento), con l’obiettivo di sfruttare le competenze congiunte dei due azionisti per contribuire al nuovo grande progetto digitale libico, che prevede la creazione in Libia di una nuova rete in fibra ottica, lo sviluppo dell’infrastruttura 5G, l’atterraggio di cavi sottomarini Italia-Libia, cavi terrestri per creare connessioni in fibra con gli altri Paesi africani e un grande data center nazionale;
la società intende sviluppare opportunità e sinergie commerciali tra Retelit e LPTIC nel settore dell’ICT, con particolare riferimento ai servizi ICT internazionali nel bacino del Mediterraneo tra Europa, Asia e Africa, facendo leva sulla naturale posizione geografica dell’Italia e della Libia al centro del Mediterraneo, quali “gateway” tra il continente europeo e quello africano. Il principale target market sarà quello cosiddetto wholesale internazionale, composto dagli operatori di telecomunicazioni internazionali: grandi internet provider e OTT (Over the Top, Amazon, Facebook, Google, Microsoft eccetera), MNCs (multinational customer) composto dalle grandi multinazionali e, infine, quello “captive” degli stessi soci di Retelit Med, con focus principale sull’area geografica EMEA (Europe, Middle East, Africa);
l’11 dicembre 2020 il Consiglio dei ministri ha autorizzato l’ingresso di Marbles (fondo spagnolo Asterion) in Retelit, esercitando i poteri speciali ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21 e dell’articolo 6, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 25 marzo 2014, n. 86, mediante l’imposizione di prescrizioni, quali: garantire la continuità del servizio e la funzionalità operativa della rete, assicurandone l’integrità e l’affidabilità, attraverso adeguati piani di manutenzione e sviluppo; assicurare l’elaborazione di programmi industriali e l’impiego di adeguati investimenti che garantiscano lo sviluppo e la sicurezza delle reti nonché l’equilibrio economico-finanziario di Retelit S.p.A. e delle società controllate; tutelare, tramite idonei strumenti e strutture organizzative aziendali, la sicurezza fisica e logica della rete su tutto il territorio nazionale al fine di garantire la piena operatività; mantenere stabilmente sul territorio nazionale le funzioni di gestione e sicurezza delle reti;
come si vede il Governo italiano ha esercitato i poteri speciali imponendo delle prescrizioni piuttosto blande e non specifiche sul tema del rapporto con l’azionista libico;
il 31 maggio 2021, il fondo Asterion, tramite Marbles, ha lanciato un’OPA sull’intero capitale di Retelit, prevedendo, in caso di successo, la revoca delle azioni dalla quotazione e contestualmente effettuato la notifica alla Presidenza del Consiglio dei ministri, sempre in ottemperanza alla normativa sul golden power, su cui ancora non si è ancora espressa;
il successo dell’OPA, la cui conclusione è prevista per il 10 settembre 2021, vedrebbe l’uscita di LPTIC dal capitale della società e dalla governance;
considerato che:
Retelit svolge, direttamente e tramite le sue partecipate, attività strategiche per l’Italia contribuendo sia all’infrastrutturazione, sia all’interconnessione del Paese con la rete mondiale, sia alla sua proiezione in Libia, una delle aree di maggiore interesse nazionale, grazie anche alla presenza, da 15 anni, di LPTIC nella sua struttura proprietaria;
la creazione di Retelit Med costituisce importanti prospettive di sviluppo e svolge un ruolo trainante per il consolidamento del legame fra l’Italia e la Libia, soprattutto nel momento in cui la lunga crisi politico-istituzionale dell’area sarà superata; Retelit è stato l’unico operatore TLC e l’unico soggetto italiano a partecipare al primo summit tecnologico che si è svolto a Tripoli a dicembre 2020, promosso da LPTIC e dalla Banca centrale libica, a cui hanno partecipato i player di riferimento per il mercato libico: Huawei, ZTE, Nokia, Ericsson. Inoltre, Retelit è stata invitata, insieme alle principali aziende italiane, dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale a partecipare al business forum organizzato in occasione della visita in Italia del primo Ministro libico, Mohammed Dbeibeh;
il rischio dell’uscita di LPTIC dalla governance e della società è di perdere un canale privilegiato, non solo commerciale, ma anche politico tra i due Paesi, su una delle tematiche, ICT appunto, che insieme a quelle infrastrutturali ed energetiche, costituiscono gli attuali pilastri delle relazioni economiche, presenti e future, tra Italia e Libia; tanto che LPTIC ha inviato una lettera all’ambasciatore italiano a Tripoli, Buccino, nella quale esprimeva preoccupazione per questo possibile scenario;
l’infrastruttura in fibra ottica che Retelit detiene sul territorio nazionale e l’atterraggio del cavo sottomarino AAE-1 sono elementi chiave per la trasformazione digitale del nostro Paese, come anche confermato dalle recenti linee guida del PNRR ed è evidente l’interesse nazionale a garantire che il gruppo Retelit possa continuare a mantenere un’identità italiana, anche a prescindere dal possibile controllo da parte del fondo spagnolo,
si chiede di sapere se non si ritenga utile per il posizionamento strategico del Paese in Libia e nel Mediterraneo che l’azienda Retelit mantenga l’attuale composizione societaria che può garantire una presenza significativa in un settore ad alta tecnologia con evidente implicazione di sicurezza nazionale, e per quale motivo si sia preferito un uso così poco cogente del golden power.
[Fonte: www.senato.it]