Atto n. 4-02901
Pubblicato il 13 febbraio 2020, nella seduta n. 191
RAUTI , CALANDRINI , IANNONE , LA PIETRA , TOTARO , URSO – Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dell’economia e delle finanze. –
Premesso che:
la tutela e protezione dei minori rappresenta un’attività di precipua importanza per la configurazione di un assetto statale saldamente e concretamente fondato su principi di civiltà e dignità sociale e civile, in un contesto di efficienza amministrativa e sensibilità istituzionale effettivamente adatto a fornire adeguate garanzie in ordine alla tutela dei diritti e alla prevenzione delle più diverse situazioni di disagio che interessano l’infanzia e l’adolescenza;
l’impianto normativo che nel nostro ordinamento costituisce la base giuridica sulla quale si innestano le azioni di tutela di tale delicata fase esistenziale ed evolutiva è improntato al principio generale del diritto del minore a crescere, vivere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia, con la previsione di interventi di sostegno e di aiuto in determinate condizioni;
un sostegno posto in capo allo Stato, nella sua articolazione territoriale e nei vari livelli, regionale e locale: enti che, nell’ambito delle proprie competenze, sono tenuti a sostenere, con idonei interventi, i nuclei familiari a rischio, al fine di consentire al minore di essere educato nell’ambito della propria famiglia e in generale a crescere in condizioni di serenità;
si delinea pertanto un impianto fondato sui principi di sussidiarietà e al contempo solidarietà e corresponsabilità istituzionale, nella misura in cui è, e deve essere, riconosciuto che gli enti territoriali più piccoli, quali i Comuni, che rappresentano spesso l’interfaccia più diretta tra i nuclei familiari in situazioni di disagio e lo Stato, devono essere sostenuti dalle istituzioni nazionali sovraordinate, in un approccio integrato che garantisca l’erogazione di quegli indispensabili servizi di assistenza sociale;
proprio i Comuni, che nell’articolazione istituzionale della Repubblica come disegnata dall’articolo 114 della Costituzione rappresentano, per così dire, la “particella elementare” del sistema territoriale nonché la sede più immediata e diretta di confronto tra i cittadini e lo Stato, necessitano di particolare attenzione, costituendo il presidio più immediato di controllo, vigilanza e assistenza sociale, e configurandosi quali enti preposti a garantire l’appropriatezza e la continuità degli interventi messi in atto in favore dei minori;
sono i Comuni, infatti, gli enti sui quale ricade il delicato compito di presa in carico delle famiglie in difficoltà, al fine di sostenere la genitorialità e prevenire gli allontanamenti dal nucleo familiare;
considerato che:
l’ANCI, in numerose occasioni, ha sottolineato come l’attuale contesto socio-economico registri un incremento esponenziale dei casi che necessitano interventi di protezione da parte delle istituzioni locali;
un recente ordine del giorno dello scorso 16 dicembre 2019, l’assemblea di ANCI Lombardia ha evidenziato come la normativa attuale relativa al sistema integrato di interventi e servizi sociali imputi ai Comuni gli oneri relativi alla realizzazione dei sistemi locali di interventi e servizi socio-assistenziali, prescindendo dalle singole capacità economiche e finanziarie, generando ripercussioni consistenti sui loro bilanci sino a comprometterne le garanzie in ordine all’erogazione di altri servizi essenziali;
ANCI Lombardia ha quindi chiesto sia alla Regione che al Governo maggiore attenzione in ordine alla necessità di intervenire con apposite norme volte a rendere disponibili risorse, programmi e strategie idonee a garantire l’applicazione dei livelli essenziali delle prestazioni di cui all’articolo 117 della Costituzione in materia di protezione minorile;
è opportuno ricordare come alcuni mesi fa, proprio con riferimento al sistema di tutela minorile e procedimenti in tema di responsabilità genitoriale, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha indirizzato a Parlamento, Governo, Regioni e Comuni (oltre che magistratura, avvocati, assistenti sociali, psicologi e giornalisti) una serie di raccomandazioni, tra le quali, in primo luogo, quella relativa alla necessità di procedere alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni previsti dall’articolo 117 della Costituzione, per quanto attiene agli interventi relativi ai minorenni: un documento che interviene su una pluralità di aspetti gestionali e procedurali e che investe una diversificata platea di enti competenti per materia, e che in definitiva descrive un quadro generale suscettibile (e bisognoso) di importanti e massivi interventi sia per il potenziamento strutturale che per una maggiore efficienza e prontezza nell’erogazione dei servizi,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza delle criticità descritte;
quali interventi necessari intendano adottare al fine di determinare i livelli essenziali delle prestazioni, previsti dall’articolo 117 della Costituzione, in linea con quanto espresso nelle raccomandazioni dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza;
se non ritengano necessario prevedere un intervento urgente che destini risorse utili a garantire l’applicazione dei livelli essenziali delle prestazioni e delle misure di tutela in favore dei minori.
[Fonte: www.senato.it]