Atto n. 3-00203
Pubblicato il 13 settembre 2018, nella seduta n. 36
CIRIANI , RAUTI , URSO , FAZZOLARI
– Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. –
Premesso che:
desta preoccupazione e sconcerto quanto riportato da fonti di stampa e dichiarazioni ufficiali di rappresentanti del Governo e del Parlamento austriaco in merito alla prossima discussione di un disegno di legge per la concessione della cittadinanza austriaca ai cittadini italiani di lingua tedesca e ladina, residenti nella provincia già autonoma dell’Alto Adige. In base a quanto contenuto nelle bozze ufficiose, gli altoatesini di lingua tedesca e ladina potrebbero partecipare alle elezioni per il Nationalrat, il Parlamento austriaco, il servizio civile e le prestazioni sociali scatterebbero per ora solo per coloro che dovessero trasferirsi in Austria;
per realizzare ciò l’Austria dovrà modificare la propria attuale legislazione e il quotidiano “Tiroler Tageszeitung” scrive che l’accesso alla cittadinanza comporterà un costo agevolato di 660 euro. Potranno fare domanda gli altoatesini che si sono dichiarati, ai censimenti linguistici italiani previsti dallo statuto di autonomia, di lingua tedesca oppure ladina;
secondo il deputato del Fpoe Werner Neubauer, è realistica l’approvazione del disegno di legge entro l’anno, e la bozza dovrebbe essere la base delle trattative con il Governo italiano per trovare un’intesa sulla doppia cittadinanza, anche se la decisione sarà assunta in forma unilaterale, senza un lavoro coordinato con l’Esecutivo del nostro Paese;
sulla stampa il commentatore Gian Enrico Rusconi ha definito il passo intrapreso dall’Austria sulla doppia cittadinanza, nell’ottantesimo anniversario dell’Anschluss, “un gesto simbolico solo apparentemente innocuo. L’indiretta offerta della cittadinanza austriaca, assolutamente inutile data l’ottima condizione dell’autonomia di cui godono i cittadini di lingua tedesca, aprirebbe una ambigua rivendicazione identitaria-linguistica”;
l’autonomia costituisce, attraverso gli accordi De Gasperi-Gruber culminati con il rilascio nel 1992 della quietanza liberatoria da parte dell’Austria, l’approdo di un complesso percorso;
la ridiscussione da parte austriaca della quietanza liberatoria del 1992, con cui veniva dichiarata chiusa la vertenza internazionale sull’Alto Adige aperta di fronte all’Onu, riapre un conflitto internazionale faticosamente ricomposto;
l’inasprirsi delle relazioni bilaterali fra Italia ed Austria a seguito dell’apertura del dibattito sull’estensione della cittadinanza austriaca ha già generato in provincia di Bolzano reazioni molto accese;
la prospettata estensione della cittadinanza austriaca ai cittadini di lingua tedesca e ladina, maggioranza assoluta prossima al 75 per cento dell’intera popolazione in provincia di Bolzano, determinerebbe un unicum a livello internazionale, ossia una provincia italiana dotata di autonomia quasi integrale abitata da una popolazione con cittadinanza dello Stato confinante;
i paragoni con la concessione della cittadinanza italiana agli Italiani anche di Slovenia e Croazia non costituisce alcun precedente apprezzabile, data la modesta presenza italiana nei territori delle due Repubbliche, con autentico status di minoranza sia nazionale che regionale delle medesime; in ogni caso l’Italia riconosce la doppia cittadinanza a chiunque risieda in qualunque parte del mondo e soddisfi dei requisiti essenziali, mentre l’Austria la estenderebbe solo ai cittadini dell’Alto Adige,
si chiede di sapere:
quali urgenti iniziative il Ministro in indirizzo intenda porre in essere a garanzia del rispetto da parte del Governo austriaco della quietanza liberatoria citata, che escludeva in modo assoluto da parte dell’Austria rivendicazioni territoriali e di status giuridico sugli abitanti della provincia italiana di Bolzano ed individuava nell’autonomia lo strumento definitivo di composizione della vertenza internazionale fra le due Repubbliche;
quali provvedimenti concreti intenda assumere nei confronti delle autorità austriache a tutela dell’integrità nazionale italiana e della minoranza italiana dell’Alto Adige di fronte al rafforzarsi in Alto Adige di tendenze dichiaratamente secessioniste ed anti italiane.
[Fonte: www.senato.it]