Percorso:

Interrogazioni a risposta scritta – Atto n. 4-01910 – Al Ministro della Difesa

Atto n. 4-01910

Pubblicato il 10 luglio 2019, nella seduta n. 131

RAUTI – Al Ministro della difesa. –

Premesso che:

in data 17 giugno 2019 l’appuntato scelto dell’Arma del Carabinieri William Ricci ha affidato al suo profilo “Facebook” il proprio triste sfogo, avendo appreso la notizia della morte del collega Emanuele Anzini, carabiniere in forza al nucleo Radiomobile di Zogno, ucciso a Terno d’Isola da un uomo ubriaco che non si è fermato all’alt, investendolo in pieno;

in data 26 giugno 2019 è stato pubblicato sul “Secolo d’Italia” on line l’articolo intitolato “Piange la morte di un carabiniere: ‘Ti sei sacrificato invano’. E questa frase gli costa cara”. Tale articolo è stato verificato dall’interrogante e ne risulta la veridicità, infatti esiste un procedimento disciplinare a carico dell’appuntato scelto William Ricci, legato alle esternazioni da lui espresse nel suo profilo “Facebook”;

considerato che:

nella notifica dell’avvio del procedimento disciplinare derivante dal post su “Facebook”, sono riportate le frasi che dovrebbero ritenersi contrarie ai doveri attinenti al grado ed al contegno del carabiniere, in violazione di alcuni articoli del diritto militare; frasi estrapolate dal contesto integrale di quel post, che, al contrario, piangeva il collega morto in servizio, dichiarandosi orgoglioso di essere un Carabiniere come lui “al servizio della gente”;

l’appuntato scelto William Ricci è nell’Arma dei Carabinieri da 23 anni, non è mai stato punito e ha sempre riportato note caratteristiche eccellenti, nel post che ha affidato a “Facebook” ricorda di aver vissuto anche lui situazioni drammatiche, che lo hanno costretto ad anni di malattia e interventi chirurgici, certo più fortunato perché ancora vivo. Tuttavia sgomento, perché a suo giudizio il loro sacrificio e l’impegno quotidiano non è considerato come si dovrebbe;

secondo il legale che lo difende, l’eventuale procedimento disciplinare appare basato sull’equivoco o su un totale fraintendimento del post pubblicato, in quanto Ricci non avrebbe denigrato il collega, ma al contrario avrebbe espresso “il suo grido di dolore” per l’accaduto e per le condizioni e lo stato d’animo in cui si trovano a lavorare in questo nucleo della Radiomobile,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se ritenga il procedimento compatibile con i diritti costituzionalmente garantiti;

se non ritenga opportuno, valutata la delicatezza dei temi, conoscere e considerare dettagliatamente ogni aspetto della vicenda, al fine di prevenire, eventualmente, un procedimento disciplinare che potrebbe risultare non consono ai fatti e alle sue stesse finalità.

[Fonte: www.senato.it]

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