Atto n. 4-04562
Pubblicato il 2 dicembre 2020, nella seduta n. 279
RAUTI – Al Ministro della salute. –
Premesso che:
negli scorsi giorni il quotidiano “Avvenire” ha pubblicato l’agghiacciante reportage realizzato dalla giornalista francese Louise Audibert per “La Croix Hebdoe”, che ha documentato la “rotta degli embrioni”: un traffico internazionale di embrioni crioconservati di vastissime proporzioni, che avrebbe oramai assunto le dimensioni di un business di livello planetario;
l’inchiesta ha consentito di accendere un faro e far luce su molti aspetti oscuri relativi alla pratica della maternità surrogata, controverso tema oramai da molto tempo al centro del dibattito pubblico sia in Italia che all’estero per le profondissime implicazioni di carattere etico;
si tratta di una pratica clinica e commerciale internazionale, che passa dalla produzione di embrioni in laboratori di Paesi asiatici, alla consegna degli stessi a corrieri che li portano nelle cliniche dei Paesi europei o extraeuropei dove, a fronte di compensi (ufficiali e non), la “maternità surrogata commerciale” è consentita, come Russia, Ucraina, Georgia, Kazakhistan, Albania, Armenia, Bielorussia e Israele, o ancora, India, Regno Unito, Brasile, Canada, Danimarca, Belgio e Portogallo per essere impiantati negli uteri di donne pagate per la gravidanza e poi procedere all’affidamento del neonato alla coppia che lo ha, di fatto, “ordinato” e “acquistato”;
l’inchiesta passa in rassegna anche quello che si potrebbe definire un vero e proprio “tariffario” connesso alla gestione di tale attività: 25.000 dollari è il compenso per una madre surrogata negli Stati Uniti, mentre la coppia paga circa 100.000 dollari, mentre il costo “di listino” della Biotexcom (azienda leader in questo ambito) in Ucraina è pari ad 70.000 euro, di cui dai 20 ai 30.000 vanno alla madre, e ancora, in India il costo è di circa 30.000 dollari, di cui dai 5 agli 8.000 vanno alla donna che accetta di fare da madre surrogata;
si tratta di un fenomeno di enormi proporzioni che interessa cliniche, mediatori, medici e madri surrogate, configurando anche in Italia l’emersione di un vero e proprio “mercato dei figli su richiesta”, con una domanda sempre più consistente di pratiche di maternità surrogate che incrocia spesso l’offerta di cliniche specializzate all’estero;
sul delicato tema della commercializzazione di gameti o embrioni o surrogazione di maternità, dal 23 settembre 2020 è in corso d’esame in II Commissione permanente (Giustizia) alla Camera dei deputati la proposta di legge AC 306, d’iniziativa e a prima firma della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, volta ad introdurre la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero dal cittadino italiano;
in ragione delle implicazioni di carattere etico correlate alle pratiche di maternità surrogata e all’inaccettabile commercializzazione del corpo femminile e degli stessi bambini concepiti e venuti al mondo attraverso tali pratiche, appare quantomai necessario ed urgente valutare un’opportuna e doverosa accelerazione, sul piano nazionale, di tutte le iniziative normative, a partire da quelle il cui iter è già avviato in Parlamento (tra le quali in primis la citata proposta d’iniziativa della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni) volte a contrastare energicamente l’emergenza di un business commerciale inaccettabile nonché inconciliabile con quei principi fondamentali posti a presidio della tutela dei diritti umani e a fondamento dell’ordinamento democratico di qualsiasi Paese civile, promuovendo altresì a livello internazionale un’incisiva azione politica di contrasto al progressivo incremento al ricorso di tale pratica a livello globale,
si chiede di sapere quali interventi e iniziative di carattere politico e normativo, alla luce del crescente traffico internazionale di embrioni crioconservati documentato dalla stampa, il Ministro in indirizzo, per quanto di competenza, ritenga di poter adottare, sia in Italia che in sede europea ed internazionale, al fine di promuovere una netta ed efficace azione di contrasto al crescente business della “rotta degli embrioni”, assolutamente incompatibile con i fondamentali diritti umani posti alla base di ogni ordinamento democratico e civile.
[Fonte: www.senato.it]
Interr. RAUTI – Traffico embrioni
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