Percorso:

Interrogazioni a risposta scritta – Atto n° 4-04928 – Al Ministro dell’interno

Atto n. 4-04928

Pubblicato il 24 febbraio 2021, nella seduta n. 299

LA PIETRA , BARBARO , CALANDRINI , GARNERO SANTANCHE’ , RAUTI , TOTARO , URSO , ZAFFINI – Al Ministro dell’interno. -Premesso che:

come ormai noto, nel territorio nazionale sono proliferanti ed in rapida ascesa gruppi criminali di matrice estera che arrivano a stringere sodalizi con le realtà malavitose locali o a contenderne aree di competenza;

da tempo, infatti, Fratelli d’Italia ha denunciato la marcata ramificazione su tutto il territorio nazionale della cosiddetta mafia nigeriana, nota per la sua particolare violenza e sfruttamento della prostituzione;

quelli che fino a pochi anni fa apparivano come sporadici casi di cronaca locale facenti capo a singole menti criminali stanno acquisendo i connotati di organizzazioni criminali stabili e ben strutturate secondo i canoni mafiosi di cui all’articolo 416-bis, comma 3, del codice penale, come riconosciuto più volte dalla stessa Corte di cassazione;

anche negli ambienti della giustizia si starebbe facendo largo la consapevolezza dell’evoluzione patologica del fenomeno, con inquietanti parallelismi rispetto al fenomeno mafioso “nostrano”, come avvalorato dall’attenzione mostrata dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze alle associazioni criminali cinesi dell’area pratese e dai dirigenti della Polizia penitenziaria, nonché dal sindaco di Castel Volturno rispetto alla crescita della mafia nigeriana;

secondo il sostituto procuratore antimafia Cesare Sirignano: “In Toscana c’è una escalation della criminalità straniera, cinese, albanese e nigeriana, che rappresenta una delle priorità tra le emergenze su cui impegnarsi e da contrastare. Il fenomeno dell’immigrazione è legato a quello criminale: se entrano 10, 100, 200.000 persone che non lavorano e vengono da territori dove c’è fame, è chiaro che questo è un terreno fertile per la criminalità”;

proprio Fratelli d’Italia, in relazione alle numerose informative della Direzione investigativa antimafia e del Viminale, ha più volte esortato il Governo ad adottare efficaci soluzioni per arginare il fenomeno criminale; in particolar modo la relazione annuale al Parlamento dei Servizi di informazione e sicurezza, consegnata nel febbraio 2019, riporta chiaramente: “Nel panorama delle mafie straniere operanti in territorio nazionale, le più dinamiche e strutturate si confermano le formazioni nigeriane, attive in un’ampia gamma di settori dell’illecito quali il narcotraffico, lo sfruttamento della prostituzione e il traffico di esseri umani”;

in relazione a quanto riportato, Fratelli d’Italia ha proposto la mozione che impegni il Governo ad istituire sezioni specializzate presso le Corti di appello finalizzate al contrasto delle mafie etniche, approvata poi in data 27 febbraio 2019 alla Camera dei deputati (1-00113);

poche settimane dopo, sempre il Gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia ha proposto un’interrogazione al ministro Bonafede chiedendo se non fosse opportuna l’istituzione di dette sezioni specializzate al contrasto dei fenomeni criminali che, nel frattempo, avevano aumentato il loro potenziale malavitoso;

la risposta negativa del Ministro, tuttavia, è giunta soltanto nel 15 ottobre 2020;

gli annuali report DIA e della Direzione centrale della polizia criminale evidenziano criticità nell’espansione del fenomeno delle cosche nigeriane e nel 2017 il Servizio centrale operativo della Polizia (SCO) ha deciso di istituire una task force interamente dedicata alle cosiddette mafie etniche, definendo la mafia nigeriana “una priorità assoluta”,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno adottare iniziative di carattere normativo per istituire, come da mozione approvata il 27 febbraio 2019, sezioni distaccate della Direzione distrettuale antimafia presso le aree indicate più a rischio dai dati emersi nel dossier del Viminale del 29 gennaio 2021 al fine di meglio conoscere ed affrontare le nuove criminalità organizzate con la necessaria durezza e il necessario impiego di risorse, umane e strumentali.

[Fonte: www.senato.it]

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