Percorso:

Intervista a “ETCETERA – Il giornalino degli studenti”

Politica ai giovani: Intervista ai partiti
di Stefano Rovere, 5D

Nei diversi anni, sono stati tanti i leader che, in campagna elettorale, hanno proposto di riformare la scuola a livello strutturale. L’istruzione, ad oggi, non gioca un ruolo fondamentale tra le attenzioni della politica: le strutture sono trascurate, spesso prive di strumentazione, e i programmi sono reputati da molti studenti obsoleti, a partire da quelli di storia. Come spiegherebbe la ragione per cui riformare la scuola pare così difficile e quali sono delle soluzioni che si potrebbero attuare?
· Isabella Rauti, FDI: Negli ultimi anni si è assistito a diversi tentativi di riformare la scuola e l’università, ma nella sostanza i risultati non sono stati buoni e negli ultimi 10 anni i governi hanno trascurato questo tema fondamentale. Noi pensiamo che la scuola italiana abbia una grande storia e che debba tornare a splendere preparando il futuro della Nazione, purtroppo negli ultimi anni chi ha messo mano alle riforme è sempre stato qualcuno che non aveva idea di quali dovessero essere le priorità. Fratelli d’Italia vuole aggiornare i programmi scolastici, tutelare e ridare dignità alle materie classiche e potenziare le materie scientifiche. Al contrario di altri, inoltre, non crediamo che gli istituti tecnici o professionali vadano chiusi, ma anzi, che vadano valorizzati e riformati, ripristinando anche percorsi di studio abilitanti al lavoro aiutando così i giovani a trovare una loro collocazione professionale. Per quanto riguarda le strutture, anche queste sono un enorme problema e sono state trascurate per troppo tempo dalla politica. Pensiamo che serva un intervento straordinario sull’edilizia scolastica, per scuole sicure, moderne ed ecosostenibili, utilizzando anche le risorse del PNRR.

Ad oggi, molti giovani si trovano costretti a lasciare il paese per andare alla ricerca di un futuro. L’Italia è un paese che pare essere ostile agli investimenti in ricerca e sviluppo: nonostante sia membro dei G8, non riesce a raggiungere la quantità di mezza Europa, ed è significativamente inferiore alla media dell’EU. Quali potrebbero essere delle soluzioni per contrastare la “fuga di cervelli” e consentire ai giovani di costruirsi un futuro anche nel nostro paese?
· Isabella Rauti, FDI: La cosiddetta “fuga di cervelli” è una piaga per l’Italia. Le energie migliori generalmente o se ne vanno oppure non vengono adeguatamente valorizzate all’interno del mercato del lavoro e ciò produce problemi seri per il futuro della Nazione. Prima di tutto dobbiamo far sì che l’Italia torni a credere nei suoi giovani, ma anche che i giovani tornino a credere nell’Italia, e l’unico modo che abbiamo per farlo è quello di dare opportunità concrete e di permettere a chi si approccia al mondo del lavoro di poterlo fare in tranquillità, in sicurezza e con la prospettiva di avere un domani sicuro. Una delle priorità deve essere quella di debellare la piaga della disoccupazione giovanile, per farlo pensiamo di promuovere la formula “zero tasse” per i primi tre anni per gli under 30 che si mettono in proprio. Allo stesso tempo è necessario potenziare i fondi per l’autoimprenditoria giovanile e dare incentivi alle aziende che assumono i giovani. Per quanto riguarda la prima casa, vogliamo dare alle giovani coppie la possibilità di riuscire ad acquistarne una in maniera più semplice, questo lo si può fare sia tramite il rafforzamento del fondo di garanzia statale per il mutuo sulla prima casa, sia riducendo le imposte per l’acquisto della prima casa. Per quanto riguarda la ricerca, il sottofinanziamento che vive al momento non è accettabile. Fratelli d’Italia vuole fare maggiori investimenti e favorire la sinergia tra università e privati per creare un circolo virtuoso che produca maggiore ricchezza sia per lo stesso mondo della ricerca che per le nostre aziende, in modo da essere ancora più competitivi sul piano internazionale.

Secondo un recente report di demos, realizzato su incarico del gruppo Espresso, nel 2021 la fiducia degli italiani nel parlamento è pari solo al 23%. I giovani sono oggi più che mai distanti dai temi della politica, nonostante i tentativi di avvicinamento su social come TikTok. In che modo si può aumentare la consapevolezza dei giovani in tal senso?
· Isabella Rauti, FDI: La politica ha il dovere di rivolgersi e di comunicare con i giovani, ma non sono convinta che basti aprire un profilo su TikTok per farlo. La prima cosa per la quale dobbiamo lavorare è appassionare i giovani alla politica, portarli dentro questo mondo, perché le scelte, le decisioni che noi prendiamo ora avranno una ricaduta sulle vostre vite. Dobbiamo, come detto, occuparci del lavoro giovanile, dell’istruzione, della formazione, della sicurezza del vostro futuro, ma nemmeno questo basta. È necessario farvi arrivare nelle prime linee della politica, trattare dei temi che vi stanno più a cuore senza toni paternalistici, ma confrontandoci e ascoltando le vostre esigenze, perché il futuro dell’Italia siete voi. Ora che anche i diciottenni possono votare per il Senato è necessario coinvolgerli di più nella stesura dei programmi politici.

Qual è un consiglio che avrebbe voluto le fosse stato dato da adolescente?
· Isabella Rauti, FDI: Esattamente quello che ho ricevuto da mio padre e da mia madre: “Credi nelle tue idee e sii sempre coerente. Studia, leggi, approfondisci e pensa con la tua testa. Non arrenderti mai. Essere idealisti, immaginare, o anche sognare, un’Italia migliore è un dovere patriottico ed un impegno costante”. Sono 45 anni che faccio politica militante e non mi sono mai arresa.

Giornalino SETTEMBRE 2022
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