“C’è un filo rosso – sottolinea il sottosegretario – che unisce idealmente le portatrici nella Grande Guerra, quelle carniche e quelle del versante trentino, a tutte le donne con le stellette che da un quarto di secolo rappresentano un valore aggiunto per le Forze Amate, negli impieghi in Patria e nei Teatri Operativi.
Nelle Missioni internazionali di pace e stabilizzazione le donne dei nostri contingenti militari rappresentano una risorsa strategica per dialogare con la popolazione civile locale in particolare quella femminile”. Rauti ha ricordato che “il modello italiano di reclutamento femminile si è rivelato uno dei più avanzati in termini di parità di genere per le regole di ingaggio e di progressione di carriera”. A 25 anni di distanza dall’ingresso delle donne nelle Forze Armate la loro presenza non è più una novità ma una realtà organica ed operativa”.(ITALPRESS).
trl/com
06-Mar-25 14:35
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