“E’ necessario – spiega Rauti – che le istituzioni facciano di più, non solo nei confronti della prima e della seconda fase del percorso che una donna colpita da tumore deve affrontare – quelle della diagnosi e della cura – investendo nella ricerca, nella prevenzione e per l’offerta di cure migliori, ma anche nella terza fase, quella del ritorno alla normalità, attraverso strumenti di assistenza non solo medico-sanitaria ma legata agli aspetti del recupero e del ritorno alla normalità.
Con la giornata di oggi si vuole comunicare che il tumore può essere sconfitto e c’è una grande solidarietà per sostenere la donna dopo la guargione. Lo fanno le associazioni ma dovrebbe farlo anche l’offerta socio sanitaria”.
(ITALPRESS).
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