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La Stampa – La destra e il matrimonio. Alemanno ha tradito calpestando la nostra storia

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Intervista alla moglie dell’ex sindaco di Roma: «Io in lista con Meloni? Non mi ha cercato»

Isabella Rauti sta lavorando all’archivio del padre, cerca ogni scusa per non parlare di quello che sta accadendo e che riempie le pagine di gossip. La fine del suo matrimonio con Gianni Alemanno. E poi c’è la politica, il suo impegno con Fratelli d’Italia, la candidatura. E anche l’esercito. Accetta ma dice: «Saranno le ultime parole sul tema». 

Allora iniziamo dal gossip. Separati? 
«Ci stiamo separando». 

 

Suo marito però ha presentato su «Chi» la sua fidanzata. Dice che sarà il suo futuro. 
«Questo servizio evidentemente posato è stato un grande dolore e una mancanza di rispetto nei confronti della sua famiglia e nei confronti miei e di nostro figlio. Non si può essere così tanto fidanzati quando si è ancora sposati e non ci si fa pubblicità, soprattutto quando tutto è cominciato con una storia extraconiugale». 

 

Quindi è stata tradita? 
«Molto tradita visto che la storia è iniziata a marzo scorso mentre io ero lontana da casa perché impegnata come Ufficiale della Riserva Selezionata dell’Esercito in una base Nato». 

 

Come lo ha saputo? 
«Casualmente! È stato notato a cena a giugno con il cantante Scialpi e suo marito. E poi c’era lei». 

 

Alemanno e Scialpi. Una coppia inedita. E lei gli ha chiesto spiegazioni?  «Certo anche perché lo avevo aspettato a casa per organizzare le nostre nozze d’argento. E mi ha detto che stava “estendendo” le sue amicizie. E dopo la mia insistenza ha confessato di avere una relazione da tre mesi con questa donna, appena diventata sua addetta stampa». 

 

E adesso Alemanno ha detto che questa donna è il suo futuro. 
«Glielo auguro perché distruggere un passato come il nostro senza neanche un futuro sarebbe davvero triste per lui». 

 

In realtà vi siete già separati più di 20 anni fa? 
«Sì, ma allora ci divisero le scelte politiche». 

 

Ci si può separare per motivi politici? 
«Sì, se sei cresciuto nel Fronte della Gioventù e se la passione politica è una forma totalizzante della vita e di visione del mondo». 

 

Intanto suo marito con il passaggio alla Lega sembra oggi separarsi anche dal suo passato. 
«Io non ho condiviso le scelte politiche di mio marito già dal 2015 e infatti sono rimasta in Fratelli d’Italia. E oggi non posso condividere la scelta per Salvini perché rivendico una storia autenticamente di destra e missina e preferisco l’originale a ogni imitazione. Salvini urla cose di destra ma non ha una storia di destra e non ha nel Dna del suo partito la difesa dell’unità nazionale che per me è valore primario e non negoziabile». 

 

Quindi la sua scelta, Giorgia Meloni. Si candiderà con lei? 
«Sarei felice di farlo. Ma al momento non ho ricevuto nessuna proposta formale e, poi, devo anche valutare il mio ritorno nell’esercito». 

 

Lei, la Meloni, la Santanché, la destra in politica, alle prossime elezioni, sembra una «roba» da donne? Sorelle d’Italia? 
«Preferirei dire una “roba” da donne leader perché in realtà la destra nella quale milito, da quando avevo 14 anni, ha sempre avuto tra le sue file molte donne».  

 

È stata 11 mesi in missione per l’esercito. Suo marito cosa ne pensava?  «All’inizio mi ha molto supportata, ma quando sono tornata a casa e ho scoperto che aveva un’altra mi ha rimproverato di averlo abbandonato. Una giustificazione che ricalca gli stereotipi diffusi nel Paese».  

 

Insomma è normale che un uomo si allontani per lavoro mentre alla donna non viene perdonato? 
«Le donne pagano sempre un prezzo più alto. In questo Paese c’è un gap tra la parità normativa e la parità sostanziale e sociale. E la politica deve lavorare per annullare questa distanza».  

 

Visto che è l’ultima intervista sul tema privato cosa la ha spinta a farla oltre alla mia insistenza? Rabbia, dolore, voglia di chiarezza? 
«Desiderio di compiutezza e rispetto verso questa nostra storia che si chiude definitivamente. Siamo stati una coppia che ha condiviso tutto, e che è stata a lungo un riferimento per un’intera comunità». 

 

Rispetto che lui non ha avuto? 
«…» (Il silenzio termina questa conversazione). 

Maria Corbi

[Fonte: www.lastampa.it]

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